Nel 1977, l’associazione locale Foyer de l’Espérance che ha cominciato le attività a favore dei ragazzi di strada. Ad oggi conta diversi centri, ognuno dei quali esplica specifiche funzioni: il Centre d’Ecute d’Anguissa per gli interventi di strada, centro d’ascolto e di prima accoglienza; il Foyer Maison Frère Yves Lescanne è una casa d’accoglienza per i bambini; il Centro Socio Educativo presso il carcere minorile.

In tutte le strutture del Foyer vengono realizzati percorsi e attività che ne fanno un luogo accogliente, in cui si vivono relazioni stabili e affidabili, dove il bambino riesce a vivere un’esperienza di “casa” e a trovare le condizioni in cui ritrovare la stima e la fiducia negli altri. L’accoglienza è una delle attività più importanti curata da tutti gli educatori con grande professionalità ed impegno sia attraverso incontri formali e strutturati che attraverso attività informali quali il gioco e le attività educative quotidiane, quando il bambino è più spontaneo e naturale. Non è facile infatti vincere la diffidenza del bambino, farlo aprire. E’ soprattutto in questi momenti che, sentendosi accolto e al sicuro, inizierà a raccontarsi permettendo agli operatori di comprendere meglio le sue problematiche e le sue difficoltà e a studiare percorsi di recupero personalizzati.

A settembre 2014 è stato inaugurato il nuovo Centro d’Ascolto nel quartiere di Anguissa. Trattasi di un collegio in rovina, messo a disposizione dai gesuiti, che è stato ristrutturato, dotato di servizi, quali acqua e elettricità, con la vecchia cappella adibita a sala di prima accoglienza. La struttura rimane aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 16 e il sabato dalle ore 8 alle 13. Nel 2014 sono stati accolti, presso il Centro d’Ascolto, 1.794 bambini; di questi: 149 sono nuovi casi; 32 sono stati ospitati presso la casa famiglia “Frère Yves”; 20 sono rientrati a casa e seguiti da un assistente sociale.

Oltre alle attività specificatamente didattiche che mirano al reinserimento scolastico, il Foyer offre ai ragazzi attività ricreative extra scolastiche, quali ad esempio la messa in scena di spettacoli teatrali, la partecipazione a giochi di abilità, ad attività artistiche come la pittura, i giochi di squadra ecc. L’obiettivo è quello di far prendere coscienza ai ragazzi del loro potenziale intellettivo, fisico, emotivo ed affettivo ritrovando la stima in se stessi e la fiducia verso gli altri. Tutti gli sforzi sono protesi a reinserire il bambino nel nucleo familiare di origine, lì dove si presentino le condizioni favorevoli; le famiglie di origine vengono coinvolte esse stesse nel percorso formativo tramite visite periodiche regolari effettuate dagli educatori. Nel 2014 i bambini reinseriti in famiglia o comunque nella società sono stati 44.

Altre attività formative si realizzano presso il carcere di Yaoundé dove si trova il Centro Socio – Educativo, altra struttura di accoglienza per i minori che propone un percorso scolastico che accompagna i ragazzi dall’alfabetizzazione alla maturità scolastica. La formazione scolastica è prevalentemente garantita dagli altri reclusi che, in modo volontario, mettono a disposizione le loro conoscenze e capacità scolastiche e aiutati da insegnanti e volontari esterni al carcere. Questo scambio è profondamente costruttivo perché sviluppa la capacità di responsabilizzazione, di mutuo aiuto e solidarietà all’interno del carcere. In stretto accordo con il direttore del carcere, sono previste anche brevi uscite formative per piccoli gruppi, giornate in semilibertà presso l’Arche de Noè (altra struttura gestita dal Foyer). Nel 2014 i minori reclusi in carcere che hanno potuto studiare sono stati 141.

Dove

Periodo

Destinatari

La casa famiglia Frère Yves Lescanne accoglie in modo stabile bambini compresi nella fascia d’età tra gli 8 e i 16 anni senza distinzione di razza o religione.

Contributo

Contesto

I bambini che vivono in strada presentano gravi carenze educative ed affettive. Molto spesso arrivano alla maggiore età senza saper né leggere né scrivere non avendo mai potuto beneficiare di un percorso scolastico a causa della povertà familiare o perché completamente abbandonati. Il loro passato è segnato dalla violenza, indifferenza, abbandono, carenza affettiva e relazionale per cui i bambini presentano gravi problematiche psico-relazionali. Hanno difficoltà nel dare fiducia agli educatori, nel rispetto delle regole, nella capacità di sapere ascoltare e rispettare gli insegnanti e gli altri bambini.


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