Aiuti materiali, ma anche lotta culturale contro la crescente xenofobia: sono questi i pilastri del progetto che i gesuiti dell’America Latina e dei Caraibi, con il supporto dei confratelli nordamericani ed europei, hanno avviato per aiutare i venezuelani in fuga dal loro Paese.
Il Venezuela è una nazione in profonda crisi. Anni di politica dirigista e assistenzialista hanno fiaccato le capacità imprenditoriali e il dinamismo degli operatori economici. Il crollo dei prezzi del petrolio, principale risorsa nazionale, ha minato alla base il sistema finanziario locale.
Negli ultimi anni circa 15mila imprese hanno chiuso i battenti e l’inflazione ha raggiunto il 1.200%. Nel Paese manca tutto: acqua potabile, elettricità, beni di prima necessità, medicine, benzina. La gente sopporta file interminabili per comprare prodotti a prezzi abbordabili, come latte, riso, pane, pasta, burro.
Di fronte a questa tragedia, i venezuelani fuggono.