Gesuiti
MAGIS
Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti

P. Dorino Livraghi SJ

MAGIS P. Dorino Livraghi SJ

 

Padre Dorino Livraghi SI, missionario gesuita, è originario di Casalpusterlengo (LO). La sua vocazione risale agli anni in cui frequentava la quinta elementare quando un missionario gesuita mostrò alla sua classe un filmino sulle missioni. Livraghi capì cosa avrebbe fatto da grande. Entra nel noviziato a Lodi dove un nuovo evento mostra la sua strada. Una grave malattia lo colpì e decise di fare un voto: se fosse guarito avrebbe dedicato la propria vita al prossimo, come missionario.

A distanza di solo un anno da quel voto ebbe inizio il suo cammino da missionario. I primi anni li passò in Ciad svolgendo la catechesi in diversi villaggi. Sono gli anni in cui apprese l’importanza della diversità e di come questa possa essere una grande risorsa. Il 3 luglio del 1971, divenuto prete, torna in Italia ma sente forte la necessità di tornare in Africa, nuovamente in Ciad nei pressi della capitale N’Djamena.

Alla fine degli anni 70 la situazione in Ciad era davvero difficile ma padre Livraghi, insieme ad altri suoi compagni missionari, continua la propria missione decidendo di restare a servizio della gente, nonostante la violenta guerra civile, il colpo di Stato del 1979, le tensioni civili che degenerarono sino a veri e propri scontri armati spingendo anche l’ambasciata di Francia a chiedere a tutti gli europei residenti il rientro in patria.

In questi anni padre Livraghi si occupò direttamente delle sorti della popolazione impegnandosi anche a reperire beni di prima necessità. Utilizzando un furgone, riforniva di viveri e acqua potabile i profughi che fuggivano in Camerun; quotidianamente attraversava il confine che divideva la città secondo le due fazioni che ne detenevano il controllo, fino al giorno in cui, di ritorno dal viaggio, venne catturato e poi subito liberato grazie all’intervento del governo Francese.

La guerra rimase a quel tempo una costante per il Ciad e nel 1980 la città di N’djamen poteva considerarsi svuotata dei suoi abitanti. La comunità dei missionari, seguendo i movimenti della popolazione, si spostò sull’altra sponda del fiume Chari, sulla riva camerunese.

In Camerun la missione incontrò numerose difficoltà perché le autorità camerunesi non consentivano ai missionari il permesso di restare nei campi profughi, non considerando loro dei rifugiati ma padre Livraghi continuò ad adoperarsi per fornire assistenza sanitaria ai rifugiati, coinvolgendo medici e infermieri presenti tra le file stesse dei profughi. Organizzò la distribuzione dei beni di prima necessità privilegiando le famiglie che avevano bambini d’età inferiore ai cinque anni, riuscendo a prevenire la mortalità infantile. Nel 1988 padre Livraghi divenne maestro dei novizi e viene inviato a Bafoussam, ad ovest del Camerun, incarico che durò sino al 1996, anno in cui fu venne mandato a Yaoundé, nella capitale, come superiore della comunità.

Nel 2002, inaspettatamente, una nuova destinazione: aprire una comunità a Banguì, nella Repubblica Centrafricana. Fu così che Padre Livraghi iniziò la sua missione nella Repubblica Centrafricana, si occupò dell’organizzazione del Centro universitario, delle biblioteche e sale di studio, e della formazione spirituale degli universitari.

Il suo messaggio: vivere ogni suo nuovo giorno con il radicalismo del giusto e con la speranza che un solo giorno possa cambiare il futuro.