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MAGIS Notizie In diretta dal Ciad, il progetto “Sisatou” raccontato alla radio
Ciad,

In diretta dal Ciad, il progetto “Sisatou” raccontato alla radio

Sabrina Atturo, capo progetto in Ciad per la Fondazione Magis, in questi giorni ha raccontato il progetto “Sisatou” ai microfoni di Radio40web e a quelli di Rainbow Diversamente Radio.

Nella prima parte dell’intervista Atturo parla della condizione di fragilità del Ciad, un paese di 18milioni di abitanti con temperature altissime, un territorio desertico e carenza di acqua dove la maggior parte delle persone vive nelle capanne. Il progetto dal titolo “Per un sistema sanitario resiliente nella terra di Toumai – SiSaTou AID 12590/09/8” vuole potenziare il sistema sanitario locale rafforzando la formazione del personale presente in loco e le strutture. A partire dai centri di salute (che sono delle piccole strutture periferiche, paragonabili agli studi dei nostri medici di famiglia). Altro punto cardine le progetto sono le importantissime campagne di informazione e sensibilizzazione per la prevenzione malattie infettive, in un paese in cui ci sono ancora bambini che muoiono di malaria.

La prima parte dell’intervista di Sabrina Atturo

Al cuore della seconda parte dell’intervista di Atturo la grande sfida contro la malnutrizione infantile: in Ciad i bambini sono vittime di un’alimentazione poco equilibrata e con un latte materno spesso povero di nutrimenti perché la mamma stessa non ha un’alimentazione corretta. La mortalità sotto i cinque anni per malnutrizione è ancora alta e in un contesto in cui i genitori spesso fanno fatica ad alimentare tutti i bambini, che sono numerosi, e si predilige l’alimentazione dei bambini più grandi, perché sono di aiuto come forza lavoro. Il progetto Sanità fa leva sia sulla distribuzione di alimenti e farine ricchi di nutrienti, sia sulla sensibilizzazione delle mamme fin dalla gravidanza facendo informazione su come rendere la dieta dei bimbi più ricca di nutrienti tenendo conto di quelle che sono le risorse alimentari del Ciad.

La seconda parte dell’intervista di Sabrina Atturo
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