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MAGIS Diritti fondamentali Justice in Mining e pandemia Covid-19
Italia,

Justice in Mining e pandemia Covid-19

minerali

Due diligence nelle catene di approvvigionamento dei minerali

Il MAGIS sostiene l’appello lanciato da Justice In Mining (rete globale di advocacy ignaziana della Compagnia di Gesù) ai governi nazionali, agli operatori commerciali e alle organizzazioni internazionali affinché siano tutelati i diritti umani e ambientali e rispettati gli obblighi di due diligence (dovere di diligenza) nelle catene di approvvigionamento dei minerali critici, in particolare in questo tempo di pandemia.

Informazioni

Justice in Mining supporta le comunità colpite dall’attività estrattiva in Asia, America Latina e Africa, i cui diritti umani e ambientali sono spesso violati. Tra i principali obiettivi della Rete quello di spingere i governi nazionali, le organizzazioni internazionali, le industrie estrattive e gli operatori commerciali del settore minerario ad affrontare le questioni dell’equità e della sostenibilità.

Contesto

L’attuale pandemia, che sta perturbando i sistemi produttivi di molti paesi, sta provocando delle interruzioni nelle catene di approvvigionamento dei minerali e ciò rischia di compromettere l’obiettivo globale di ridurre le emissioni di gas serra mediante la sostituzione dei combustibili fossili con energie rinnovabili, come le turbine eoliche, i pannelli solari, i veicoli elettrici, ecc.

La produzione di tecnologie a basse emissioni di carbonio, inoltre, richiede grandi quantitativi di “minerali critici”, così chiamati perché il loro commercio internazionale è associato ad abusi dei diritti umani e ad enormi rischi ambientali, poiché spesso sono estratti e lavorati in paesi esposti al rischio di conflitti e dotati di governance deboli.

Guillermo Otano Jiménez, Coordinatore di Justice in Mining spiega: “Le interruzioni nelle catene di approvvigionamento globale dei minerali potrebbero avere un impatto significativo sulle “transizioni energetiche” necessarie per ridurre le emissioni di gas serra a livello globale. Allo stesso modo, la volatilità dei prezzi sui mercati globali delle materie prime potrebbe causare una drastica recessione economica in molti paesi produttori di minerali e combustibili fossili, con gravi conseguenze sociali e politiche.”

E continua: “I governi, le organizzazioni internazionali e le altre parti interessate dall’Agenda per il cambiamento climatico e dall’Agenda per lo sviluppo sostenibile dovrebbero garantire una migliore integrazione dei diritti umani (in particolare il diritto alla salute e il diritto ad un ambiente sano) nelle loro politiche di cambiamento climatico e di transizione energetica.”

Raccomandazioni

Justice in Mining chiede:

– che gli operatori commerciali rispettino i loro obblighi ambientali e di due diligence in conformità con i Principi guida ONU e le Linee guida OCSE per una catena di approvvigionamento responsabile dei minerali;

– che nelle zone di conflitto e ad alto rischio ricche di minerali (come la regione africana dei Grandi Laghi o le aree rurali della Colombia) i governi nazionali attivino meccanismi di due diligence per combattere il traffico illecito di minerali e proteggere le comunità più vulnerabili;

– che le misure di attuazione del Regolamento UE 2017/821 sull’approvvigionamento responsabile dei “minerali di conflitto” favoriscano un migliore accesso dei minatori artigianali e delle comunità locali ai servizi sanitari ed altre forme di protezione sociale;

– che la COP della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici e l’OCSE definiscano una chiara strategia per la catena di approvvigionamento dei minerali con un duplice obiettivo: rispettare gli accordi di Parigi sulla riduzione delle emissioni di gas serra, affrontando al contempo le questioni relative alla governance debole nei Paesi produttori di minerali e le responsabilità delle industrie estrattive in materia di diritti umani e protezione ambientale.

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