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Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Pace La democrazia è la luce che illumina il percorso di pace
Myanmar,

La democrazia è la luce che illumina il percorso di pace

Cardinale Charles Maung Bo

Non si fermano nel Paese le proteste dopo il colpo di stato con cui alcuni giorni fa una giunta militare ha destituito il presidente e il governo eletti a novembre scorso. Il cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, presidente dei vescovi del Myanmar e della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche, in un lungo messaggio indirizzato al popolo del Myanmar, all’esercito birmano e alla comunità internazionale, invoca la pace e il dialogo come unica via per la riconciliazione.

La Fondazione MAGIS si unisce all’appello del cardinale Bo affinché un percorso di pace venga al più presto intrapreso.

Si riporta il messaggio integrale del cardinale Bo.

Miei cari amici,

Scrivo queste righe come leader spirituale, empatizzando con i sentimenti di milioni di persone in questo momento. Scrivo al mio caro popolo, ai leader civili, al Tatmadaw (esercito del Myanmar) e alla comunità internazionale. Ho osservato con tristezza i momenti di oscurità nella nostra storia e ho osservato con speranza la resilienza del nostro popolo nella sua lotta per la dignità. Stiamo attraversando i tempi più difficili della nostra storia. Scrivo con amore verso tutti, cercando una soluzione duratura, pregando che finisca per sempre l’oscurità periodica che avvolge la nostra cara nazione.

  1. Al mio carissimo popolo del Myanmar

Condivido una profonda comunione con tutti voi in questo momento in cui siete alle prese con gli eventi inaspettati e scioccanti che si stanno verificando nel nostro Paese. Faccio appello a ciascuno di voi: state calmi, non cadete mai vittime della violenza. Abbiamo versato abbastanza sangue. Non lasciate che venga versato altro sangue in questa terra. Anche in questo momento così difficile, credo che la pace sia l’unica via, la pace è possibile. Ci sono sempre modi non violenti per esprimere le nostre proteste. Gli eventi in corso sono il risultato di una triste mancanza di dialogo e comunicazione e della disputa di diversi punti di vista. Non continuiamo l’odio in questo momento in cui lottiamo per la dignità e la verità. Che tutti i leader delle comunità e i leader religiosi preghino e animino le comunità per una risposta pacifica a questi eventi. Pregate per tutti, pregate per tutto, evitando occasioni di provocazione.

Stiamo vivendo un periodo di pandemia. I nostri coraggiosi operatori sanitari hanno salvato molte vite. Comprendiamo il vostro dolore. Alcuni si sono dimessi per protesta, ma vi supplico, non abbandonate il vostro popolo nel bisogno in questo momento.

  1. Al nostro generale del Tatmadaw e alla famiglia dell’esercito

Il mondo ha reagito con shock e agonia a ciò che è successo. Quando, nel 2015, una transizione pacifica al governo eletto è stata effettuata dall’esercito, questo ha conquistato l’ammirazione del mondo. Oggi il mondo cerca di capire cosa è andato storto negli anni successivi. C’è stata una mancanza di dialogo tra le autorità civili elette e il Tatmadaw?

Abbiamo visto tanto dolore nei conflitti. Sette decenni di spargimento di sangue e l’uso della violenza non hanno portato a nessun risultato. Voi tutti avete promesso la pace e una vera democrazia. La democrazia era il filo di speranza per risolvere i problemi di questo Paese un tempo ricco. Questa volta milioni di persone hanno votato per la democrazia. Il nostro popolo crede nel trasferimento pacifico del potere.

Ora il Tatmadaw ha preso il potere unilateralmente. Questo ha scioccato il mondo e il popolo di Myanmar. Le accuse di irregolarità di voto avrebbero potuto essere risolte con il dialogo, in presenza di osservatori neutrali. Una grande opportunità è stata persa. Molti leader del mondo hanno condannato e condanneranno questa mossa scioccante.

Ora si promette una maggiore democrazia – dopo le indagini e un’altra elezione. Il popolo del Myanmar è stanco di promesse vuote. Non accetteranno mai nessuna falsa promessa. Lei promette anche di tenere elezioni multipartitiche dopo un anno. Come farete a guadagnare la fiducia del nostro popolo? Si fideranno solo quando alle parole corrisponderanno azioni sincere.

La loro angoscia e la loro delusione devono essere comprese. Le vostre azioni devono dimostrare che li amate, che vi preoccupate per loro. Ancora una volta vi supplico, trattateli con grande dignità e pace. Che non ci sia violenza contro il nostro caro popolo del Myanmar.

Purtroppo, i rappresentanti eletti del nostro popolo appartenenti alla NLD (Lega nazionale per la democrazia – N.d.T.) sono agli arresti. Così come molti scrittori, attivisti e giovani. Vi esorto a rispettare i loro diritti e a rilasciarli al più presto. Non sono prigionieri di guerra; sono prigionieri di un processo democratico. Voi promettete la democrazia; cominciate col rilasciarli. Il mondo vi capirà.

  1. A Daw Aung San Suu Kyi e al presidente U Win Myint e a tutti i nostri amati leader

Cari leader della NLD: vi trovate in questa situazione nella vostra incessante lotta per portare la democrazia in questa nazione. La svolta inaspettata degli eventi vi ha reso prigionieri. Preghiamo per voi ed esortiamo tutti gli interessati a rilasciarvi al più presto.

Cara Daw Aung San Suu Kyi, tu hai vissuto per il nostro popolo, hai sacrificato la tua vita per il nostro popolo. Sarai sempre la voce del nostro popolo. Questi sono giorni dolorosi. Hai conosciuto l’oscurità, hai conosciuto la luce in questa nazione. Tu non sei solo la figlia preferita del padre della nazione, il generale Aung San. Tu sei Amay Suu (“madre Suu” – N.d.T.) per la nazione. La verità prevarrà. Dio è l’arbitro ultimo della verità. Ma Dio aspetta. In questo momento ti offro la mia personale simpatia per la tua situazione e prego che tu possa ancora una volta camminare in mezzo al tuo popolo, sollevandone gli spiriti.

Allo stesso tempo desidero confermare che questo incidente avviene per mancanza di DIALOGO e di comunicazione e per mancanza di accettazione dell’altro. Per favore, ascoltiamo gli altri.

  1. Alla comunità internazionale

Vi siamo grati per la vostra preoccupazione e apprezziamo il vostro senso di shock. Vi siamo grati per il vostro accompagnamento compassionevole in questo momento. È molto importante.

Ma la storia ha dolorosamente dimostrato che le conclusioni e i giudizi bruschi alla fine non giovano al nostro popolo. Le sanzioni e le condanne hanno portato pochi risultati, piuttosto hanno chiuso le porte ed escluso il dialogo. Queste misure dure si sono rivelate una grande benedizione per le superpotenze che guardano alle nostre risorse. Vi preghiamo di non costringere il popolo preoccupato a barattare la nostra sovranità. La comunità internazionale deve affrontare la realtà, comprendendo bene la storia e l’economia politica del Myanmar. Le sanzioni rischiano di far crollare l’economia, gettando milioni di persone nella povertà. Impegnare gli attori nella riconciliazione è l’unica strada.

Quello che è successo è doloroso. Ha distrutto il nostro popolo. Scrivo questo con il desiderio di consolarli. Non scrivo come un politico. Credo che tutti gli attori di questo paese desiderino il meglio per il nostro popolo. Scrivo con le preghiere e la speranza che la sua grande nazione, questa terra dorata di un popolo grazioso entri nella scena globale come una comunità riconciliata di speranza e di pace. Risolviamo tutte le controversie attraverso il dialogo.

La pace è possibile. La pace è l’unica via. La democrazia è l’unica luce per quel cammino.

Cardinale Charles Maung Bo

Arcivescovo di Yangon Myanmar

Presidente della Conferenza dei vescovi cattolici del Myanmar

Presidente della Federazione delle Conferenze Episcopali Asiatiche

Patrono di Religions for Peace Myanmar e VicePresidente di RfP International

 

Fonte: http://www.asianews.it/news-en/Card-Charles-Bo:-Peace-is-possible.-Peace-is-the-only-way.-Democracy-is-the-only-light-to-that-path.-52251.html

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