Dal 1970, il Centre d’étude et de recherche chrétienne è una struttura che offre spazi per una riflessione approfondita sui temi di carattere socio-politico. Da alcuni anni, però, è diventata qualcosa di più. Oltre a una biblioteca fornita e ai tradizionali appuntamenti sui temi di etica politica, si propone come un centro dedicato ai giovani congolesi. Nei suoi locali, i ragazzi e le ragazze possono trovare sessioni di preparazione al diploma, corsi di informatica, dettagliate informazioni sanitarie e supporto sul tema dell’Aids, conferenze su diversi argomenti.

L’edificio che ospita il centro era però in condizioni precarie e andava ristrutturato per permettere la continuità delle attività. Grazie ai fondi messi a disposizione dal Magis sono stati avviati lavori sulla facciata e sugli interni. Interventi che continueranno anche nei prossimi mesi.

Dove

Brazzaville, Congo

Periodo e stato del progetto

— Concluso

Destinatari

Il Centre d’étude et de recherche chrétienne (Cerc) è un'istituzione cattolica fondata nel 1970 dal domenicano Gérard Eschbach, per rispondere alla sfida dell'ideologia del marxismo che regnava sulla società congolese dell'epoca. Gestita dai domenicani dal 1970 al 1980, dagli spiritani dal 1980 al 1988, è passato ai gesuiti che lo stanno trasformando da un centro che si occupa delle sfide socio-politiche e culturali in una struttura dedicata ad accompagnare i giovani nel loro percorso di formazione scolastica e umana.  

Contributo

Contesto

Ex colonia francese, la Repubblica del Congo (detta anche Congo Brazzaville)  è ricco di petrolio tanto da essere uno dei principali produttori africani. Questa ricchezza non è equamente redistribuita e nel Paese rimangono ampie sacche di povertà. Non solo, ma l'andamento oscillante dei prezzi delle materie prime lascia l'economia in balia delle fluttuazioni dei mercati internazionali. Ciò causa ulteriori problemi alla nazione. Il Paese è governato dal 1997 è dal presidente Denis Sassou Nguesso. Istituzioni internazionali e l'opposizione interna hanno a più riprese denunciato la mancanza di un vero dialogo democratico interno.


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