La condizione socio-economica delle donne rurali della comunità Thakor è precaria in quanto non rientrano tra i gruppi che godono di riserve e tutele di legge, per cui vengono escluse da molti programmi sociali, di sviluppo e di sostegno al reddito.  Le donne rurali Takhor svolgono il lavoro agricolo dei mariti o dei padri, spesso emigrati nelle grandi città in cerca di lavoro nel settore informale, ma non hanno il diritto alla proprietà della terra, che spetta all’uomo. Le donne non vedono alcuna prospettiva di miglioramento del loro status sociale, si abbandonano al destino, alla povertà, alle violenze e allo sfruttamento.

Il progetto mira a migliorare la consapevolezza dei diritti sociali ed economici tra le donne Thakor di 20 villaggi e a promuovere la loro leadership. A tal fine sono previsti programmi di leadership ed empowerment e la formazione nel settore agricolo (che rappresenta la loro principale occupazione) con un’attenzione particolare all’ambiente e ai cambiamenti climatici.

    Risultati attesi:

    • 200 donne appartenenti alle comunità Thakor acquisiscono una maggiore conoscenza dei loro diritti sociali ed economici e svolgono ruoli di leadership nei loro villaggi;
    • 80 donne avviano coltivazioni e orti con sistemi di agricoltura biologica, e allevamento di polli e capre, utilizzando i gruppi di risparmio;
    • aumenta la percentuale delle bambine che frequentano la scuola;
    • aumenta la percentuale delle donne che si vedono riconosciuto il diritto di proprietà della terra.

    Attività:

    1. incontri nei villaggi e riunioni per promuovere l’empowerment delle donne e sensibilizzarle ai loro diritti (terra, salute, leadership, questioni di genere e violenze domestiche, …);
    2. accompagnamento presso uffici governativi/pubblici e visita a organi di governo locale (Gram Sabha e Panchayats) dove donne leaders partecipano alla governance locale;
    3. incontri e riunioni con piccoli agricoltori (donne e uomini) sulle varie forme di agricoltura biologica;
    4. incontri di formazione su agricoltura biologica, vermicompost, utilizzo delle risorse idriche, orticultura e coltivazione di spezie e piante medicali e cosmetiche;
    5. organizzazione di giornate informative sull’educazione con un’attenzione particolare all’educazione delle bambine;
    6. celebrazione della “Giornata della donna” e della “Giornata del bambino”.
    Dove

    Modasa - Godhra Hwy, Gujarat, India

    Periodo

    2024 - 2027

    Destinatari

    280 donne e 10 bambine appartenenti alle comunità Thakor in 20 villaggi  

    Contributo

    Donatori privati  

    Contesto

    La popolazione Thakor rappresenta circa il 30 - 35% della popolazione del Gujarat, ma nel Distretto di Aravalli la percentuale è molto più alta, arrivando fino al 52% nelle aree di Modasa, Malpur, Dhansura e Bayad. Nonostante la superiorità numerica, la comunità Thakor vive in una condizione di marginalità, sfruttamento e arretratezza sul piano economico e sociale. Il tasso di alfabetizzazione è più basso della media nazionale a causa di un abbandono scolastico precoce. Molti Thakor lavorano come braccianti a giornata presso i grandi latifondi, dove vengono sfruttati e sottopagati; alcune famiglie hanno piccoli appezzamenti di terreno coltivabile e dei capi di bestiame, ma non riescono a far fruttare al meglio queste risorse. Tra i problemi sociali più diffusi si sottolineano l’alcoolismo e l’indebitamento presso usurai che provocano catene di debiti da cui è difficile uscire. I Thakor, a causa dell’ignoranza, vengono sfruttati, schiavizzati e manipolati dai poteri politici che li corrompono con false promesse di sviluppo per accaparrarsi voti durante le elezioni.

    La situazione delle donne è molto critica, la comunità dei Thakor è tradizionalmente maschilista e le donne sono asservite alle figure maschili della famiglia, controllate dagli usi, costumi e tradizioni locali che le vogliono in una posizione marginale. Senza educazione, senza indipendenza economica e sociale, senza potere decisionale le donne rimangono escluse dai programmi socio-assistenziali e dai sussidi sociali.


    Condividi il progetto