Il MAGIS, insieme all’Associazione Arouse, accompagna bambini e giovani appartenenti alle comunità tribali di 20 villaggi perché possano migliorare la propria vita attraverso l’educazione e attraverso il recupero e la valorizzazione della cultura tribale e del legame con la natura. I bambini ed i giovani sono invitati e sollecitati a frequentare stabilmente i Dhumkuriya, cioè i Centri Studio Tradizionali presenti in ogni villaggio.

I Centri Studio, animati e gestiti da insegnanti locali appositamente formati, preparano i bambini ad affrontare le sfide dell’ambiente circostante e a sentirsi sicuri di sé e orgogliosi della propria identità tribale. Viene loro insegnato a rafforzare il legame con la terra per custodirla e proteggerla, a recuperare i valori ed i principi che sono stati tramandati dagli avi.

I bambini saranno così stimolati ad interagire in modo paritario con gli altri bambini e con la società, senza provare vergogna per le proprie origini indigene. Vengono promossi ed organizzati percorsi di recupero delle tradizioni, incontri e workshop volti a maturare competenze educative e professionali. I Centri Studio diventano punto di riferimento per le famiglie Adivasi e luoghi d’incontro a valenza comunitaria.

Dove

India

Periodo

2024

Destinatari

Giovani Adivasi (tribali)

Contributo

Con un contributo mensile di 24 euro, equivalenti a 80 centesimi al giorno (292 euro l’anno), puoi offrire l’opportunità ad un giovane Adivasi di studiare, di rafforzare la propria identità e la possibilità di affrontare il mondo esterno con maggiore sicurezza.

Contesto

I popoli tribali, chiamati anche Adivasi, sebbene racchiusi sotto un’unica denominazione, non costituiscono una realtà culturalmente ed etnicamente omogenea: sono infatti suddivisi in 705 gruppi sparsi su tutto il territorio indiano, ognuno dei quali possiede una sua specifica identità ed è caratterizzato da particolari usi e costumi.

 

Ciò che li accomuna è il particolare legame che li unisce alla terra con la quale vivono in simbiosi e da cui ricavano tutto il necessario per sopravvivere. I Tribali hanno una visione profondamente spirituale della vita: per loro «camminare è danzare, parlare è cantare». Oggi le loro identità sono minacciate. Molti gruppi tribali sono infatti particolarmente esposti al degrado ecologico causato dalla modernizzazione; la silvicoltura commerciale e l’agricoltura intensiva hanno distrutto le foreste nelle quali vivono. Le loro terre sono potenzialmente sufficienti al sostentamento, ma solo poche di esse sono realmente coltivabili e gli agricoltori rimangono completamente inattivi durante la stagione secca a causa della mancanza di sistemi di irrigazione.

La produzione annuale di cereali non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno della comunità, per cui molte persone (il 10% circa della popolazione) sono costrette ad emigrare cercando lavoro nel settore delle costruzioni, in ogni parte del Paese o riversandosi nelle città. Una volta emigrati, i tribali si sentono respinti e non accettati, si vergognano e finiscono per nascondere la propria identità.

 

L’analfabetismo rappresenta un'altra concreta minaccia all'identità dei tribali. Il tasso di abbandono scolastico è molto alto e i pochi che completano il ciclo scolastico hanno una formazione non adeguata. Nel Paese vi sono delle buone scuole private che offrono una valida preparazione, tuttavia le tasse di iscrizione sono troppo alte per i tribali che non hanno le risorse economiche necessarie per iscrivere i figli. Restano così esclusi da una formazione di qualità.


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