Ripristinare il sistema agricolo libanese attraverso la formazione dei giovani agricoltori; migliorare la produttività dei terreni attraverso la fornitura di materiali e di un’assistenza tecnica adeguata. Sono gli obiettivi di questo nostro progetto in Libano in collaborazione con il Couvent del Tanail, fattoria di 230 ettari gestita dai padri gesuiti sulla strada Beirut-Damasco, a 12 chilometri dalla frontiera siriana.

Il progetto del Magis vuole contribuire a diffondere nuove conoscenze per l’agricoltura e l’allevamento attraverso appropriati corsi formativi sulle nuove tecnologie, diversificare le colture, migliorare la qualità del prodotto, assicurare un’assistenza tecnica adeguata ed evitare l’esodo dalle campagne. Quattro le specifiche linee di intervento individuate: la coltivazione di asparagi, quella di uva da tavola e da vino, quella di fragole e l’allevamento bovino.

Dove

Beqaa Valley, Libano

Periodo e stato del progetto

— Concluso

Destinatari

I destinatari sono i giovani agricoltori della Valle della Beqaa ai quali sono offerte possibilità di formazione alle nuove tecniche agricole e di allevamento.

Contributo

Contesto

Nella valle della Beqaa in Libano la terra è fertile ma la vita non è facile per i piccoli agricoltori. Il confine con la Siria dista pochi chilometri, Israele è poco distante. La zona è di importanza strategica, rendendola spesso teatro di combattimenti e bombardamenti, com'è accaduto durante il conflitto con gli israeliani nel 2006. Qui la guerra ha provocato danni fisici, economici, psicologici, oltre che morti e feriti. Ma anche in tempo di pace, il reddito degli agricoltori e normalmente molto modesto, a causa della limitata dimensione degli appezzamenti di terra, suoli inadatti per determinate colture, mancata conoscenza delle nuove tecnologie per la produzione rurale, terreni utilizzati eccessivamente per monocolture, problemi di irrigazione e così via. In tale situazione, la produzione rurale rischia di essere sufficiente appena per il sostentamento delle famiglie e di non creare miglioramenti reali delle condizioni delle famiglie contadine. Molti contadini preferiscono migrare, specialmente verso le aree urbane, nella speranza di trovare un'occupazione come operai, ma il più delle volte, a causa della persistente crisi del settore industriale in Libano, tale cambiamento peggiora la loro situazione economica.


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