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Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Diritti fondamentali I gesuiti: «Il Governo ci aiuti ad aiutare le vedove»
Sri Lanka,

I gesuiti: «Il Governo ci aiuti ad aiutare le vedove»

Il Governo non sia insensibile al problema delle vedove. L’autorità stanzi finanziamenti affinché le donne possano avviare proprie attività e possano assistere i loro figli e possano. È quanto chiedono i gesuiti dello Sri Lanka a politici e funzionari di Colombo.

In Sri Lanka le donne hanno un ruolo marginale nella società. In famiglia, le decisioni vengono prese dagli uomini e le mogli si occupano solo dei lavori domestici. Se poi le donne rimangono vedove, rimangono escluse dalla società, senza lavoro, relegate in abitazioni fatiscenti. In altre parole sono condannate alla miseria e, se hanno figli, non possono mandarli a scuola.

Dal 2009, il Magis collabora con il Jesuit Social Centre di Galle in un progetto per il sostegno, la promozione e la formazione di gruppi di mutuo aiuto composti da donne vedove. Alla mamma-vedova viene garantito un piccolo sussidio economico, permettendole di provvedere all’alimentazione, alla cura della salute, all’istruzione dei figli e ai piccoli lavori di manutenzione per rendere salubri gli ambienti domestici. Grazie a questo contributo, le vedove possono poi organizzarsi in gruppi di sostegno e di microcredito e avviare piccoli progetti di auto-impiego.

Il progetto, che ha avuto un buon riscontro, ha coinvolto 300 vedove che hanno potuto avviare attività agricole e di auto-impiego e risistemare le case in cui vivevano. Con le donne vengono organizzati incontri e gruppi di lavoro sulla loro formazione personale: vengono spronate a riflettere sui mezzi e gli strumenti a loro disposizione aiutandole a proporre soluzioni per migliorare la loro situazione economica e sociale.

«L’obiettivo – spiegano i gesuiti srilankesi – è garantire un’autonomia economica delle vedove attraverso l’avvio di attività generatrici di reddito, ma anche la scolarizzazione e l’accesso ad attività ludiche, ricreative e sportive dei figli delle vedove. Ora anche il Governo deve lavorare in questo senso. Chiediamo ai politici di intervenire per evitare che queste donne vengano marginalizzate».

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