Gesuiti
MAGIS
Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Educazione La missione entra a scuola
Italia,

La missione entra a scuola

Quale il cuore della missione? L’incontro di Cristo che ogni uomo ha il diritto di avere. E chi deve occuparsi della missione? Tutti i fedeli battezzati. Il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, è stato chiaro in occasione della Giornata mondiale delle missioni che si è tenuta domenica. La missione ha un forte valore spirituale, ma non è compito unicamente degli «addetti ai lavori» cioè dei religiosi e delle religiose, ma di tutti i fedeli.

Il porporato ha ricordato Pauline Marie Jaricot, iniziatrice in Francia dell’Opera di Propagazione della Fede, per la quale è in corso il processo di beatificazione, ma anche i laici che hanno lavorato all’evangelizzazione come Takayama Ucon in Giappone, «il samurai di Dio» proclamato beato a febbraio; i cinque saggi coreani che chiesero di conoscere meglio il Vangelo; Xu Guangqi, «il mandarino di Dio», il migliore amico cinese di Matteo Ricci.

Ma secondo il cardinal Filoni la dimensione spirituale deve sempre accompagnare la missione. «Senza la dimensione spirituale – ha detto il porporato -, qualsiasi opera rischierebbe di trasformarsi in semplice impegno sociale. Mentre l’attività missionaria ha un’anima, e quest’anima si nutre di preghiera».

È in questa direzione che lavora la Fondazione Magis. Le forti radici spirituali, mutuate dalla tradizione della Compagnia di Gesù, si fondono con un’azione nel Sud del mondo e in Europa. In Italia, per esempio, è in corso un’attività di educazione alla sviluppo portata avanti nelle scuole che cerca di coinvolgere gli studenti sul senso dell’azione missionaria vista non solo come azione sociale, ma anche come promozione dei valori evangelici. Le foto della galleria si riferiscono proprio ai lavori fatti dai ragazzi dell’Istituto Massimo di Roma sul tema della missione. Un modo colorato per raccontare un impegno che è fatto di tanti progetti, ma anche della sensibilità di chi, fin da giovane, comprende e sostiene i nostri sforzi.

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