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Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Diritti fondamentali A sostegno dei rifugiati in Tamil Nadu
India,

A sostegno dei rifugiati in Tamil Nadu

Il violento conflitto civile scoppiato in Sri Lanka nel 1983 provoco’ oltre 300.000 rifugiati Tamil che approdarono sulle coste indiane del Tamil Nadu, Stato con il quale condividono la stessa cultura e la stessa lingua. Dopo tre decenni e nonostante la situazione in Sri Lanka sia mutata, ancora oggi migliaia di rifugiati Tamil vivono nei campi profughi nell’India del Sud, dove la situazione si presenta precaria, con una ridotta e controllata libertà di movimento e con grosse difficoltà nel trovare un lavoro adeguato alle competenze acquisite.

Nei campi profughi non c’è speranza, non c’è futuro, ma questa è l’unica casa per rifugiati Tamil, che dopo oltre 30 anni di presenza in India continuano ancora ad essere chiamati rifugiati. Ritornare in Sri Lanka potrebbe essere possibile grazie ai programmi di reinsediamento: mentre il 40% degli rifugiati nei campi vorrebbe rientrare in patria, il resto è molto preoccupato. Il ritorno in patria, dopo tanti anni, si presenta incerto, tutto è andato perduto, tornare sì ma in quale casa? chi è rimasto lì ? Un ritorno indefinito…

Così scrive un rifugiato Tamil in un biglietto recapitato al Jesuit Refugee Service: “Siamo diventati anonimi, abbiamo perso la nostra identità, ricercarla qui o in Sri Lanka? nessuno ce la restituirà mai”. Questa protratta situazione d’incertezza si ripercuote sulla vita dei rifugiati che spesso soffrono di problematiche psico-sociali.

La frustrazione e la precarietà portano molti di loro a cercare conforto nell’alcool, a volte, al suicidio. Il problema dell’alcoolismo all’interno dei campi profughi è molto diffuso tra gli uomini. Iniziare a bere è l’unico modo per non pensare. Così l’alcoolismo, da problema personale, diventa un problema sociale, sconvolge l’equilibrio familiare, diventa causa di liti, violenze domestiche, abusi sessuali, abbandono scolastico e matrimoni precoci.  E’ in questo contesto che lo staff del Jesuit Refugee Service (JRS), supportato dal MAGIS, interviene per sradicare e contrastare l’alcolismo.

Non è un lavoro semplice convincere gli alcoolisti a sottoporsi al programma di disintossicazione; solo coloro che sono realmente motivati riescono a farcela, solo coloro che hanno la forza di volontà riescono ad aderire e portare avanti il programma di disintossicazione.

Grazie al sostegno dei donatori del MAGIS è stato possibile attivare un percorso di disintossicazione per i primi 7 rifugiati Tamil che vivono nei campi profughi. 7 uomini sono sottoposti a 3 settimane al trattamento intensivo di disintossicazione, riabilitazione e consulenza presso centri terapeutici specializzati. Il follow up da parte dello staff del JRS è costante per evitare ricadute, ripristinare l’armonia familiare, garantire serenità all’interno del campo profughi.

 

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