Nel Tamil Nadu, uno dei grandi problemi nei campi profughi è la dipendenza da alcool che ha un impatto negativo sulla vita dei rifugiati, nella famiglia e nella comunità in generale. I rifugiati sono tormentati da un senso di disperazione e frustrazione: gli uomini e i giovani istruiti non trovano un lavoro che corrisponda alle loro qualifiche e abilità. Nella loro frustrazione, cercano un rapido sollievo nell’alcol e gradualmente diventano alcolisti.

La dipendenza da alcol aggrava i loro problemi, causando violenza domestica, famiglie distrutte e litigi tra le famiglie. La violenza domestica lascia i bambini traumatizzati, stressati e spaventati. Quando gli uomini sprecano i loro guadagni con l’alcol, le loro famiglie non ne hanno abbastanza per l’educazione dei bambini. A volte, i bambini devono lavorare per iniziare a contribuire al reddito familiare, e non hanno abbastanza tempo per concentrarsi sui loro studi, o sono costretti a lasciare la scuola o il college. Sfortunatamente, oltre alla violenza domestica, la dipendenza dall’alcol a volte porta anche alla violenza sessuale.

L’obiettivo del progetto del MAGIS, portato avanti in collaborazione con il Jesuit Refugee Service – South Asia, è di migliorare la condizione di vita dei rifugiati più fragili. Le attività previste sono diverse: identificazione degli uomini alcolizzati durante le visite in famiglia per indirizzarli al trattamento e alla riabilitazione; offerta di programmi di riabilitazione e accompagnamento personalizzato; l’avvio di attività di micro-credito soprattutto per le vedove degli alcolisti. In tre centri di trattamento della riabilitazione dalla dipendenza da alcool (due sono gestiti da gesuiti, il terzo da frati cappuccini) viene offerto un trattamento residenziale di tre settimane ai beneficiari.

Dove

Tamil Nadu, India

Periodo

Destinatari

Contributo

Contesto

Nel 2009, in Sri Lanka è terminata una guerra civile che ha visto contrapposte le forze armate cingalesi alle milizie tamil (che rivendicavano uno Stato indipendente nel Nord e nell’Est dell'isola). Il conflitto è durato 26 anni e ha fatto 100mila vittime. Si è riusciti a raggiungere la pace, ma da allora in Sri Lanka è cominciato un lungo e complicato processo di riconciliazione tra governo e tamil, di cui si sta occupando anche il Consiglio per i diritti umani dell’Onu. La maggioranza degli srilankesi è buddista (70%), ma ci sono anche comunità induiste, musulmane e cristiane. I tamil sono per lo più induisti. Molti di essi si sono rifugiati in India (Paese di cui sono originari) per cercare scampo dai combattimenti. Nel 2017, nello Stato indiano del Tamil Nadu, c'erano 62.629 i profughi dallo Sri Lanka distribuiti in 107 campi profughi, mentre 36.794 vivono fuori dai campi.


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