CEAP: Un piano per contrastare l’emergenza COVID-19

Continua ad essere drammatica la situazione COVID in Brasile, che si conferma il secondo Paese al mondo, ad oggi, con più decessi legati al coronavirus, come numero assoluto e stando solo ai dati ufficiali, che per forza di cose sono parziali. L’effetto combinato del ritardo sulla vaccinazione e della quasi totale assenza (salvo a livello locale) di misure di contenimento, ha fatto sì che la situazione sia progressivamente diventata insostenibile a livello sanitario, economico e sociale.
I nostri partner a Salvador de Bahia hanno messo in piedi un piano per contrastare l’emergenza e portare sollievo alla comunità locale. La testimonianza di Bruno Olivatto, direttore del CEAP – Centro Studi e Assistenza Pedagogica.
Di fronte all’orrore che stiamo vivendo in questo momento non possiamo rimanere passivi o restare con le mani in mano: giovani senza scuola e affamati… questa è una situazione drammatica. Combattere la fame non è la nostra attività principale, ma siamo costretti ad agire per far fronte all’emergenza e distribuire pacchi alimentari.
L’ idea elaborata la settimana scorsa è la seguente: agire urgentemente su 3 fronti strategici
- Il problema dell’abbandono scolastico torna ad essere allarmante: gli studenti sono rimasti senza scuola per molto tempo e si sono disconnessi/allontanati dalla scuola. Questo è molto preoccupante perché se già con la scolarizzazione la situazione è critica, senza l’opportunità di completare gli studi di base sarà ancora più difficile superare la situazione di povertà. Pertanto, una delle azioni di emergenza del CEAP è quella di combattere l’abbandono scolastico attraverso un insieme di attività psicopedagogiche individuali, a distanza ma con la fornitura di schede internet per garantire l’accesso alla comunicazione con il team del CEAP. (L’abbiamo fatto l’anno scorso e ha funzionato, dobbiamo farlo di nuovo… e ampliarlo di più).
- La seconda azione strategica è quella di formare almeno una classe di 50 giovani mobilitatori sociali, per farne dei giovani leader, cioè una formazione all’articolazione politica e comunitaria dei giovani, affinché possano esercitare pratiche di mobilitazione e di dialogo con i poteri pubblici. La favela non ha una rappresentanza della comunità. Dobbiamo investire nei giovani che vivono lì.
- Il terzo fronte è il progetto ENEM SOCIAL CONNECTED che la Fondazione MAGIS già sostiene da tempo, ma dobbiamo potenziarlo. Questo fronte riguarda la formazione per l’esame di ammissione all’università principale.
In questo momento è necessario, però, poter garantire l’alimentazione di base: la priorità ora è la fame! Senza questo sostegno di sussistenza nessuna delle azioni attivate potrà realizzarsi in modo efficace.
Grazie per il vostro aiuto!
Bruno Olivatto
Direttore CEAP
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Causale: EMERGENZA COVID-19 BRASILE E INDIA
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