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MAGIS Diritti fondamentali Epidemia di Chikungunya: più di 15.000 casi registrati
Ciad,

Epidemia di Chikungunya: più di 15.000 casi registrati

Chikungunya

Mentre il Paese combatte contro la pandemia da coronavirus, il Ministero della Salute ciadiano lancia l’allarme per una nuova ondata epidemica di Chikungunya (con epicentro nella città orientale di Abéché, a 750 km da N’Djamena) che ha già fatto registrare 15.585 casi in territorio ciadiano.

La Chikungunya (CHIK) è una malattia virale trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzare femmine infette. Il nome della malattia, rilevata per la prima volta in Tanzania, deriva da una parola in lingua Makonde che significa “che si curva” e che descrive l’aspetto curvo che assume la persona infetta a causa dei dolori articolari, da cui il nome “malattia dell’uomo curvo” o “malattia che spezza le ossa”.

Il virus (CHIKV) si è diffuso nell’Africa subsahariana e nel Sudest asiatico sin dal 1952. Da allora la malattia è stata identificata in oltre 60 paesi in Asia, Africa, Europa e nelle Americhe.

I sintomi della Chikungunya sono molto simili a quelli della malaria: febbre alta, cefalea e forti dolori articolari. Tuttavia, la malaria è una malattia parassitaria causata dalla zanzara Anofele, mentre la Chikungunya è una malattia virale causata da una zanzara del genere Aedes.

Padre Yves Djofang, Direttore del complesso ospedaliero Le Bon Samaritain (CHU-BS) di D’Njamena, scrive: “Anche se il numero di casi di Chikungunya supera di gran lunga quello del Covid-19, finora non sono stati segnalati decessi nella regione. Dei 15.585 casi registrati dal Ministero della sanità pubblica e della solidarietà nazionale del Ciad, le donne sono le più colpite dall’epidemia. Nella città di Abéché, al confine con il Sudan, da dove si ritiene abbia avuto origine l’ondata di zanzare portatrici della malattia, è scattata l’emergenza sanitaria nonostante i 27 centri sanitari della zona.” E prosegue: “A N’Djamena, come in alcune città dei vicini Niger e Camerun, si stanno verificando inondazioni che provocano ondate di sfollati e di senzatetto; le pozze d’acqua che si formano nelle zone residenziali sono luoghi di incubazione per le larve di zanzare, i principali agenti patogeni.”

Attualmente non esiste un farmaco specifico per curare questa patologia; il trattamento è puramente sintomatico. Il decorso della malattia è variabile: talvolta il paziente risponde bene al trattamento, altre volte la malattia progredisce verso una fase cronica caratterizzata da un’artralgia persistente e invalidante. Le forme gravi richiedono il ricovero in ospedale. Le complicazioni più frequenti sono di tipo oftalmologico, neurologico, dermatologico, articolare, cardiaco, ecc.

Le persone a rischio di sviluppare forme gravi della malattia sono le persone di età superiore ai 65 anni, le donne, i neonati, le persone con malattie respiratorie e cardiache e le persone che vivono in zone rurali.

Tuttavia, a differenza del Covid-19, l’estensione della malattia in altre parti del Ciad è uno scenario improbabile, dato che la Chikungunya non è una malattia che si trasmette da uomo a uomo come il Covid-19, ma attraverso la puntura di zanzare presenti in aree specifiche.

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