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Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Diritti fondamentali Global compact for migration, purtroppo non ci siamo!
Italia,

Global compact for migration, purtroppo non ci siamo!

L’Italia non parteciperà al summit che si terrà il 10 e 11 dicembre a Marrakech (Marocco) e nel quale si discuterà del Global compact su migranti e rifugiati. Una scelta che la Fondazione Magis guarda con preoccupazione.

Ma andiamo con ordine. Che cos’è il Global compact for Migration? Si tratta di un accordo, voluto dalle Nazioni Unite, per dare una risposta globale al problema della migrazione. Nel 2016, nell’Assemblea Generale dell’Onu, il patto è stato firmato da oltre 190 Paesi ed è stato ribattezzato «Dichiarazione di New York». L’accordo è poi stato ribadito durante l’assemblea generale di settembre, dove però le posizioni di diversi Paesi sono cambiate.

Il principale obiettivo del Global compact è creare una rete internazionale per l’accoglienza di migranti e rifugiati. Un’accoglienza «sicura», si legge nella dichiarazione, e di «sostegno». Nel documento, che non è vincolante, si stabiliscono alcune linee guida nella gestione dell’immigrazione e dell’accoglienza dei richiedenti asilo. Vengono inoltre posti 23 obiettivi che rispecchiano norme già previste dal Diritto internazionale ed esortazioni a una maggiore cooperazione fra gli Stati. Nel testo, stilato sulla base delle ultime indicazioni di studiosi, operatori e funzionari, sono presenti anche proposte più «politiche», come l’apertura di vie legali per l’immigrazione.

Come Magis, siamo turbati per la mancata presenza dell’Italia a Marrakech. I migranti che fuggono dal loro Paese per colpa di persecuzioni politiche, guerre, violenze, cambiamenti climatici sono una esigua minoranza rispetto al totale dei migranti. Secondo il Rapporto dell’Acnur (agenzia Onu per i migranti) del 2016 dei 65,6 milioni di migranti, solo 1 su 113 è un rifugiato. «Per queste persone – spiega Renato Colizzi, gesuita, presidente del Magis -, la Chiesa, nella voce di Papa Francesco e qui in Italia con la recente nota della Cei sulle migrazioni, invoca protezione tramite il meccanismo dei canali umanitari che consentirebbe loro di viaggiare sicuri e nella legalità tramite il rilascio di appositi documenti».

Anche per i migranti che hanno scelto di emigrare servono meccanismi di governo legali, ossia dei visti di ingresso magari rilasciate dalle nostre ambasciate all’estero e politiche di integrazione qui in Italia. Ed è proprio in quest’ottica che è importante partecipare a un incontro come quello di Marrakech nel quale i Paesi degli emigranti e quelli che ospitano possono insieme studiare politiche di migrazione controllata che non solo tutelino i diritti dei migranti in quanto persone, ma favoriscano la loro integrazione. Definendo così una politica globale di migrazione.

La Fondazione Magis è inoltre convinta che questo appuntamento possa sostenere una crescita economica e sociale dei Paesi di partenza, unico presupposto per superare il fenomeno delle migrazioni e per favorire lo sviluppo attraverso il contrasto ai meccanismi legati alla corruzione e all’economia a esclusivo vantaggio di pochi.

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