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MAGIS
Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Diritti fondamentali In campo per la fragilità di strada
Italia,

In campo per la fragilità di strada

Con l’obiettivo di essere accanto ai più vulnerabili in tempi di COVID-19, a partire da aprile 2020, il MAGIS ha avviato un progetto di diagnosi e ricerca rivolto ai senza fissa dimora della città di Roma

Allo scoppio dell’emergenza sanitaria, che gravemente aveva iniziato a colpire il nostro Paese, tanto da richiedere misure restrittive che raccomandavano di restare a casa per fermare il contagio, il MAGIS e altre organizzazioni umanitarie hanno iniziato fin da subito a volgere lo sguardo verso coloro che una casa in cui “restare” non l’avevano.
Per rispondere a questa condizione di estrema fragilità che colpiva persone già ai margini della società, il MAGIS, in collaborazione con l’Associazione Medicina Solidale e Intersos, ha messo in campo un progetto di diagnosi mediante test rapidi effettuati sulle persone vulnerabili e i senza fissa dimora della città di Roma e di indagine epidemiologica realizzata dal Centro Ricerche COVID-19 in collaborazione con il Policlinico dell’Università Tor Vergata.
Il progetto mira a:

• supportare l’attività di monitoraggio e assistenza medica della popolazione vulnerabile con l’identificazione dei soggetti sierologicamente positivi e l’accompagnamento presso le ASL e i centri specializzati nella presa in carico in caso di positività al coronavirus;

• svolgere un’indagine epidemiologica sulla popolazione che vive in condizioni di vulnerabilità sociale al fine di identificare il tasso di diffusione del virus e la penetranza di cluster;

• migliorare la conoscenza scientifica sulla risposta immunitaria al COVID-19.

A partire da fine aprile, presso gli ambulatori di Medicina Solidale e presso le unità mobili di Intersos dove afferiscono, giornalmente, persone fragili, vulnerabili, senza fissa dimora, di solito poco inclini a cure medico-sanitarie e talvolta con grandi difficoltà nel comprendere cosa sta succedendo, il personale sanitario specializzato effettua visite mediche, test sierologico rapido per la rilevazione degli anticorpi specifici IgM e IgG di SARS-CoV-2 e valuta lo stato di salute del soggetto secondo i criteri clinici per il COVID-19.

Nelle strutture i pazienti vengono informati sul loro stato di salute, se sono entrati in contatto con il coronavirus oppure se hanno sviluppato una qualche forma di resistenza e dunque inseriti in percorsi di diagnosi e cura specifici. I campioni prelevati vengono poi trasferiti al Cryolab, spin off dell’Università di Roma Tor Vergata che si occupa della ricerca epidemiologica, per contribuire alla ricerca sul vaccino, e della crio-preservazione degli stessi in struttura accreditata dal Ministero della Salute, Centro Nazionale Trapianti e Centro Nazionale Sangue. Sono circa mille le persone che si stima di raggiungere tra soggetti che afferiscono agli ambulatori di Medicina Solidale (tra cui quello del Colonnato di San Pietro) e le persone intercettate dalle cliniche mobili INTERSOS nelle aree periferiche di Roma.

Con la nuova ondata emergenziale che stiamo attraversando, le sfide da fronteggiare sono enormi, ma risulta essere ancora più importante portare avanti il progetto e continuare a farci prossimi ai più vulnerabili.

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