Gesuiti
MAGIS
Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Educazione Insieme ai contadini per un’agricoltura naturale
Madagascar,

Insieme ai contadini per un’agricoltura naturale

Zona per zona. A piedi. Parlando con i contadini. Guardato i progressi fatti. Cercando di capire i problemi. Così, a settembre e ottobre, i gesuiti Vincent Anastase Rakotovao e Andriamarohavana Faly Ramanandriana si sono recati nella campagne di Andriampamaky, Ambositra, Fianarantsoa, Antsenavolo, Fenerive, Soavina Ambanitsena, Bevalala, Andriampamaky per verificare di persona i progressi fatti dai coltivatori che hanno seguito le attività del Cours de Formation Général pour les adultes ruraux nei primi mesi del 2018 (corsi sostenuti dal Magis).

Le esigenze di ciascun contadino sono diverse, ma con pazienza i due gesuiti hanno ascoltato tutti e a tutti hanno dato consigli preziosi per continuare a migliorare la produzione. Ad Ambositra, per esempio, durante le visite alle piantagioni di caffè hanno constatato che le piante avevano sofferto per mancanza di irrigazione durante questi periodi di stagione secca. «Quello dell’irrigazione – spiegano i due gesuiti – è un problema serio. Abbiamo insistito sulla necessità di una regolare assunzione di acqua. Per migliorare la resa e ovviare alla carenza di acqua, abbiamo suggerito loro di utilizzare un fertilizzante liquido per l’irrigazione periodica».

Niente preparati chimici però. I gesuiti sono per fertilizzanti naturali «Abbiamo l’abitudine di insistere con i nostri beneficiari – continuano i due religiosi – sull’uso di fertilizzanti liquidi a base di piante locali poiché sono facili da produrre e da utilizzare, oltre alla loro ricchezza in nutrienti vegetali».

Ad Antsenavolo, gli sforzi si sono concentrati sulla manioca. «La manioca è uno dei prodotti maggiormente consumati nella regione – continuano i gesuiti -. Abbiamo così sperimento nuovi sistemi per migliorare la resa per ogni parcella di terreno in modo da aumentare la produzione e, con essa, la sicurezza alimentare degli agricoltori e delle loro famiglie».

Un’esigenza, quella di aumentare la resa, che è avvertita anche a Andriampamaky. Qui il riso prende il posto della manioca. «Il sistema di coltivazione intensiva del riso è un metodo scoperto dal gesuita de Laulanié – concludono i due religiosi -. Consiste nell’utilizzare, durante il trapianto, piantine di due foglie. La resa con una tale tecnica viene moltiplicata almeno due volte, ma con una corretta gestione si possono ottenere tonnellate per ettaro. A questa tecnica viene poi collegato l’allevamento ittico (coltura del pesce) per migliorare e rendere più varia la dieta dei malgasci».

I primi risultati dei corsi tenuti dai gesuiti sono buoni. Ma il progetto continua anche nel 2019…

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