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MAGIS Diritti fondamentali La lettera di Padre Bruno Schizzerotto racconta la missione in Amazzonia
Brasile,

La lettera di Padre Bruno Schizzerotto racconta la missione in Amazzonia

Buone nuove dall’Amazzonia. Il 15 maggio 2023 il missionario gesuita padre Bruno Schizzerotto ha inviato una lettera con gli auguri di Pasqua da Belem. Auguri “in ritardo”, ma un ritardo giustificato dalle molte attività che fervono a Belem, come si intuisce già dalle prime righe: “La pace e la allegria di Cristo risorto che abita con il suo Spirito in noi, nelle nostre famiglie e comunità sia con tutti voi. Mi scuso per non aver inviato a tempo la consueta lettera di Pasqua: le molte attività di questi primi mesi dell’anno non me lo hanno permesso”.

Le prime parole di di padre Bruno sono per gli eventi storici che ha vissuto il Brasile: “Credo che abbiate accompagnato gli avvenimenti del Brasile soprattutto il cambio di governo, in cui Lula ha assunto, per la terza volta, l’ incarico di presidente eletto facendo di questo atto una vera festa popolare – racconta il missionario-. Ma, purtroppo, una settimana dopo, abbiamo assistito, esterefatti, all’invasione della piazza dei tre poteri con la distruzione dei rispettivi locali. Senza dubbio, le immagini di questi due momenti opposti, veicolate attraverso i mezzi di comunicazione sociale, hanno mostrato questo conflitto. Ancora oggi ci domandiamo come è potuto succedere tutto ciò. Ogni giorno, purtroppo, si scoprono nuovi risvolti del governo anteriore, tutt’altro che edificanti”. La lettura dei fatti fa affermare a padre Bruno di trovarsi “davanti a un Brasile diviso in due blocchi contrastanti. Sappiamo che esiste una chiara ripresa democratica che, tuttavia, non sarà facile solidificare e stabilizzare, dopo quattro anni di distruzione e negazione. Ma la speranza in tempi migliori ci sostiene, nonstante tutte le difficoltà incontrate in questi primi mesi di governo”.

Poi padre Bruno entra nel vivo delle attività che in questo periodo sono molto incentrate su feste, tradizioni e tanta devozione: “La festa della Madonna di Lourdes è stato un momento molto propizio per mostrare la nostra devozione alla Madonna con messe, preghiere e processione, senza contare l’ allegria manifestata ogni sera con musica e canti. Anche nella parrocchia di S. Giuseppe, di cui facciamo parte, abbiamo festeggiato il patrono della Chiesa con solennità. Durante il periodo della quaresima sono stati promossi momenti di confessione. Il mercoledì e venerdì sera, ci riunivamo in una parrocchia specifica per attendere alla confessione dei fedeli. Tutti i sacerdoti della regione, una decina in tutto, abbiamo collaborato in questo gesto di misericórdia e riconciliazione. Così molti hanno avuto la possibilità di confessarsi in questo tempo, in preparazione alla Pasqua. Alla fine della serata celebravamo un momento di confraternizzazione sacerdotale”.

Tra le attività portate avanti in Amazzonia sicuramente ha un ruolo fondamentale la formazione dei futuri sacerdoti. “Nel periodo di carnevale ho orientato un ritiro spirituale a 23 seminaristi di teologia della diocesi di Castanhal – racconta padre Bruno -. Certamente, è stato un momento propizio per loro, ma anche per me, dal momento che ne ho approfittato per pregare un po’ di piú. Nel tempo quaresimale ho anche accompangnato un po’ alcune persone della Cappella nel cammino di preparazione alla Pasqua di risurrezione”. E quando si è entrati nel vivo della Pasqua padre Bruno si è messo al servizio di una comunità molto numerosa servita da una sola parrocchia: “Nel triduo pasquale mi sono messo a disposizione per aiutare una parrocchia della diocesi di Castanhal, S. Antonio di Tauá, dove il parroco, da solo, attende a più di 50 comunità. Avevo già combinato di aiutare il parroco in questo periodo della settimana santa, quando lui stesso è stato soccorso a tempo colpito da un improvviso pre-infarto. Convalescente è venuto a riposare nella nostra comunità di Belém. Insieme a padre Plutarco ci siamo messi a disposizione di questa parrocchia durante il triduo pasquale. Ho avuto modo di attendere alcune confessioni in due comunità differenti, il giovedì sera e il venerdì mattina. Ci sono comunità dove si arriva in 30 minuti per strada asfalatata, ma altre sono distanti quasi un’ora con strade, in parte asfaltate e in parte di terra, con abbastanza buche, soprattutto in questo periodo di pioggia”.
“Nel venerdì mattina ho partecipato alla via sacra durata due ore e realizzata nel periodo urbano, e al pomeriggio alla celebrazione della passione che comprende la preghiera universale, l’adorazine della croce e la comunione. Abbiamo incominciato il sabato santo, tempo di speranza, con la celebrazione del Cero pasquale e sua solenne intronizzazione, le letture con salmi ben cantati: il battesimo di un giovane di 19 anni ha chiuso in gloria la giornata. Nella domenica di Pasqua, alla fine della messa mattutina, è stato offerta gratuitamente una buona e abbondante colazione per tutti i fedeli presenti in chiesa. Bella iniziativa! Infatti, nella seconda domenica di ogni mese, i dizimisti celebrano questo gesto di condivisione. Concluso il triduo pasquale, dopo pranzo, sono ritornato a Belém insieme ad altri gesuiti sparsi nella diocesi nella settimana santa”.


Poi padre Bruno ha fatto un bilancio delle attività del CAC che “sono state riprese a pieno ritmo fin dall’inizio di marzo: quest’anno abbiamo la presenza di Simone, un volontario italiano di Chieri, che rimarrà per ben sei mesi, facendo una buona esperienza di inserzione. Conosce già molto più di me, perchè ogni giorno visita le diverse comunità in cui ci sono bambini/e assistiti/e dal CAC. All’inizio della quaresima il CAC ha lanciato una campagna per garantire il kit educativo per ogni bambino/a nel valore di 60 reali (12 euro) all’anno. Anche se molti hanno collaborato in questo programma scolare, purtroppo non siamo riusciti a raggiungere la meta prevista. Anche il MAGIS continua con le sue attività in favore dei giovani, quest’anno con una finalità specifica, in sintonia con la Campagna della Fraternità contro la fame che ha come motto «date voi stessi da mangiare» (Mt. 14,16). È bene ricordare che la fame attinge piú di 33 milioni di brasiliani. Il MAGIS infatti raccoglie, quest’anno, materiale di igiene femminile per persone che vivono per strada e per le donne in prigione. C’è stata molta adesione, grazie al cielo”.


E con la fine della pandemia anche le attività di carità interrotte possono riprendere a pieno ritmo. Il racconto di padre Bruno è una chiamata per tutti al sapere condividere: “A proposito di fame, ricordo che dal 2018 abbiamo iniziato nella Cappella di Lourdes il pranzo con le persone che vivono in strada, condividendo con loro questo momento di fraternità. Nel tempo della pandemia non è stato possibile continuare questo servizio. Dalla fine dell’anno scorso abbiamo ripreso, poco a poco, questa iniziativa di carità. Infatti, tutti i giovedì sera, distribuiamo più di 200 minestre calde già confezionate, in alcuni posti della città, dove si concentrano queste persone. Alla minestra calda accompagna sempre pane e acqua. In più, una domenica al mese, distribuiamo 300 marmitte per il pranzo, una sessantina nella Cappella e le altre per strada. L’altro giorno, oltre alla minestra, abbiamo distribuito a tutti indistintamente, uomo, donna e bambino/a, alcuni indumenti previamente separati: è stata una vera festa per tutti. Non dimentichiamo che il Signore ci ha insegnato a distribuire, a ripartire con i nostri fratelli e sorelle più bisognosi, quel poco che abbiamo. Impariamo a condividere ciò che abbiamo”.


La lettera inviata termina con un caldo ringraziamento: “Termino ringraziando tutti coloro che accompagnano la mia missione qui in Brasile con la loro preghiera e anche con l’offerta destinata a portare avanti quste iniziative di carità: che il Signore vi benedica e ricompensi con la sua grazia per tutto ciò che fate in favore dei più bisognosi, in cui Lui stesso si è identificato. Auguro a tutti voi buona continuazione con la protezione speciale della Madonna che sempre ci accompagna. Un grande abbraccio nel Signore vivo e risorto, presente in mezzo a noi”.,

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