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MAGIS
Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Diritti fondamentali Fondazione Magis e Tor Vergata in prima linea per la salute in Ciad
Ciad,

Fondazione Magis e Tor Vergata in prima linea per la salute in Ciad

In foto, da sinistra: Vittorio Colizzi, capo Progetto e docente di Immunologia e Patologia all’Università di Roma Tor Vergata; Choua Ouchemi, professore ordinario di Chirurgia Generale all’Università di N’Djamena e coordinatore locale del Progetto; Ismael Barh Bachar, Direttore Generale del Ministero della Sanità Pubblica; Giuseppe Tisone, professore ordinario di Chirurgia Generale e direttore della Scuola di Specializzazione di Chirurgia Generale all’Università di Roma Tor Vergata; Abdelmadjid Abderahim, Ministro della Salute e della Solidarietà Nazionale del Ciad; Zenab Bechir Moussa, Segretario di Stato per la Sanità pubblica e la prevenzione; Piero Rossi professore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Roma Tor Vergata; David Di Cave, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Cliniche e Medicina Traslazionale dell’Università di Roma Tor Vergata

Raggiungere in tre anni più di 4mila pazienti in un paese dove ci sono solo 700 medici per una popolazione totale di 17 milioni di persone. È questo l’obiettivo di “Progetto Sanità Italia-Ciad: Formazione e Innovazione Tecnologica AID 12582”. Il progetto di cooperazione dedicato alla salute degli abitanti del Ciad vede protagonisti al fianco della Fondazione Magis l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e l’Istituto per i Sistemi Biologici (ISB) del Centro Nazionale Ricerche (CNR), che collaborano con i due ospedali presenti nella capitale N’Djamena: l’Ospedale Universitario di Riferimento Nazionale e l’Ospedale Universitario Le Bon Samaritain.

Finanziato dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) di Khartoum, il progetto è stato presentato pochi giorni fa al Ministro della Salute e della Solidarietà Nazionale ciadiano Abdelmadjid Abderahim da una delegazione italiana in missione in Ciad, guidata da Giuseppe Tisone, docente di Chirurgia Generale all’Università di Roma Tor Vergata.

Anche se le azioni previste sono localizzate nei due ospedali della capitale N’Djamenasi, si prevedono ricadute su tutto il paese grazia all’approccio “One Health”, ovvero un approccio integrato che punta a bilanciare in modo sostenibile la salute di persone, animali e ambiente in un’ottica di “salute globale”.

Due le vie principali su cui corre il progetto: il potenziamento delle competenze dei medici e delle infrastrutture tecnologiche. Passando anche dal rinnovamento delle scuole di specializzazione (che sarà affidato a docenti italiani in mission in Ciad) si mira a creare nuovi servizi ospedalieri: Chirurgia Laparoscopica, Servizio cardiologico (ECG e ecocardiografia), Servizio gastro-epatologico. In tutto questo viene assegnato un ruolo chiave anche allo studio e alla ricerca sulle piante medicinali per comprenderne le proprietà curative.

Scarica qui il comunicato stampa

La notizia è stata ripresa anche dal sito dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

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