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Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Diritti fondamentali Covid-19, minaccia per i popoli indigeni
Brasile,

Covid-19, minaccia per i popoli indigeni

Repam sinodo Panamazzonia

In Amazzonia l’aumento dei casi di Covid-19 mette a rischio un’area di vitale importanza per tutto il pianeta. Secondo il bollettino della Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM) al 26 giugno si contavano 413.403 contagi e 13.409 decessi. La Regione Panamazzonica conta 33 milioni di persone di cui 3 milioni sono popolazioni indigene. Da sempre considerati i guardiani della ricchezza biologica, culturale e spirituale della foresta amazzonica, custodi delle terre e delle lingue, oggi rischiano l’estinzione. I popoli indigeni ci aiutano a vedere da vicino il volto profondo dell’Amazzonia: “Noi, che non abitiamo queste terre, abbiamo bisogno della vostra saggezza e delle vostre conoscenze affinché possiamo penetrare, senza distruggere, il tesoro che questa terra racchiude”, queste le parole di Papa Francesco a Puerto Maldonado rivolgendosi ai popoli indigeni.
Nella Regione Panamazzonica il virus rappresenta una minaccia per le 390 comunità indigene ma soprattutto per i 130 popoli che vivono in isolamento volontario e che sono ancor più vulnerabili. Inoltre ci sono grosse difficoltà logistiche; gli spostamenti nelle zone più interne della foresta sono possibili solo per via fluviale o a volte anche per via aerea, quando è possibile trovare ampi spazi per l’atterraggio.

Non ci sono di infrastrutture sanitarie e nemmeno un sistema igienico adeguato. Le autorità hanno abbandonato le popolazioni indigene senza preoccuparsi della loro fragilità; non sono stati aiutati a capire né a proteggersi da questa epidemia. I non indigeni e gli stranieri continuano a recarsi in quelle terre solo per sfruttarne le ricchezze e depredarne le risorse così alcune comunità, per proteggersi, si sono rifugiate dentro la foresta, sbarrando ogni via d’accesso, impedendo la navigazione attraverso i fiumi in modo che nessuno possa entrare o uscire.

C’è molta preoccupazione tra i popoli indigeni. Per decenni hanno subito ingiustizie, storicamente discriminati, sfruttati ed estromessi dalle loro terre per fare spazio ad un estrattivismo vorace e una deforestazione frenetica, ora anche la pandemia minaccia le loro vite e colpisce le loro terre. L’indignazione verso il silenzio e l’assenza dei governi che non stanno facendo niente per tutelarli, è molta. Mauricio López, segretario esecutivo della REPAM, denuncia che c’è anche una volontà politica di tenere nascosti i dati reali del contagio, cui si unisce l’incapacità di adottare dei protocolli di risposta e di mobilitazione per garantire la salute delle popolazioni indigene.

Il MAGIS, insieme alla Rete Xavier, all’organizzazione Fe y Alegría in Perù e al Centro Alternativo di Cultura in Brasile, opera da diversi anni a fianco delle popolazioni indigene dell’Amazzonia per garantire il rispetto della loro cultura, per la difesa delle loro terre e la salvaguardia della loro vita.

Puoi sostenere le popolazioni indigene con una donazione al progetto “Valorizzazione e cura dell’Amazzonia” e al progetto “Far fiorire l’umanità in Amazzonia”

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