Il catalogo della Edizioni Ambozontany è molto ricco e prevede opere di storia, sviluppo sociale e agricolo (in particolare sull’allevamento) e attività religiose. «Abbiamo pubblicato una storia dei santi in quattro volumi – spiega padre Justino Béthaz -. Ora stiamo lavorando a una Storia della Chiesa. È un nostro contributo alla crescita della Chiesa cattolica locale, con la quale lavoriamo da sempre in stretto contatto».

Dove

Antananarivo, Madagascar

Periodo

Destinatari

La popolazione malgascia

Contributo

Contributi privati

Contesto

Padre Justino Béthaz, oltre 80 anni, non bada all'età e continua, con grande energia, a mandare avanti le Edizioni Ambozontany, la casa editrice che ha fondato nel 1989 ad Antananarivo, in Madagascar. «A dire il vero – osserva padre Justino – non l’ho fondata, ho trasformato la libreria, che da trent'anni era attiva a Fianarantsoa, in una casa editrice e l’ho trasferita nella capitale malgascia. Per anni, ne sono stato direttore e l’ho fatta crescere. E, anche quando negli anni Duemila, ero cappellano dei malgasci a Marsiglia, continuavo comunque a seguirla». «Il segno più profondo che sta lasciando questa casa editrice nella società locale – osserva il gesuita – sono i dodici volumi di insegnamento malgascio pensato per dodici classi, dalla prima elementare all'ultimo anno di liceo classico. Sono volumi importanti richiesti sia dalle scuole private sia da quelle pubbliche, che incidono profondamente sulla crescita culturale delle nuove generazioni. Come casa editrice ne siamo particolarmente orgogliosi». Nella casa editrice, oltre a padre Béthaz, lavorano altri due gesuiti e quattro laici. L’attività viene finanziata dalla vendita dei libri, ma anche dalle donazioni. «La vendita – conclude Béthaz – ci garantisce una buona fonte di entrate. Per fortuna, possiamo godere anche su donazioni private. Sono contributi importanti per noi. In conclusione però ci tengo a dire che la nostra non è un’impresa qualunque. Noi lavoriamo con un doppio obiettivo: l’evangelizzazione e lo sviluppo umano ed economico del Madagascar. Noi missionari gesuiti non siamo più in molti nell'isola. Ma stiamo lavorando affinché la nostra eredità sia portata avanti dai gesuiti locali. Una strada sulla quale siamo avviati...».


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