Il Centro Alternativo di Cultura – CAC – mira a sviluppare l’empowerment delle comunità di base promuovendone il pensiero critico, contribuendo a diffondere la cultura della pace, dell’ecologia integrale, della corresponsabilità delle proprie azioni, promuovendo la sensibilità per le tematiche di giustizia socio-ambientale e del buon vivere, nello stile della spiritualità e pedagogia ignaziana, con uno spirito di ascolto, condivisione e scambio di conoscenze e spiritualità.

Le attività proposte sono mediate dal gioco e da momenti di ricreazione, come la narrazione di storie, il teatro, le danze regionali, il recupero del significato delle date commemorative religiose e sociali, gite ecologiche, mantenendo un dialogo costante. La conversione ecologica anima il modo di procedere del CAC. Non si tratta di un ambientalismo superficiale, ma di una ecologia trascendente che si occupa di bene comune e di giustizia tra le generazioni, che difende, cura e promuove la vita e la dignità umana, con un focus privilegiato per i bambini.

Dove

Belém, Pará, Brasile

Periodo

In corso

Destinatari

Bambini e i ragazzi del Centro Alternativo di Cultura di Belém

Contributo

Con un contributo mensile di 24 euro, equivalenti a 80 centesimi al giorno (292 euro l’anno), puoi aiutare il Centro Alternativo di Cultura a creare un ambiente sano e positivo, dove mettere in pratica la cultura della “cura come via di pace” contrapposta alla cultura dell'indifferenza, dello scarto e del conflitto.

Contesto

Profonde sono le problematiche sociali, economiche ed ambientali della Regione Amazzonica. La crescita della produzione industriale negli ultimi anni e l’aumento dei prezzi dei principali minerali sui mercati internazionali hanno provocato una corsa delle multinazionali per accaparrarsi le riserve minerarie brasiliane. In Amazzonia, l’estrazione avviene in forma predatoria e non sostenibile, allontanando le popolazioni tradizionali dai propri territori e distruggendo l’ambiente. Le comunità locali, sia urbane che rurali, vivono in condizioni degradanti e sono costrette a migrare. Le più colpite sono le popolazioni indigene, povere e afrodiscendenti, le quali, sempre più schiacciate ed emarginate, tendono a nascondere le proprie origini. La loro identità, quindi, rischia di scomparire e con essa un enorme patrimonio culturale.

Belém, grande centro del Nord-Est, è oggi una delle città più violente del Brasile; i casi di omicidio sono frequenti e i più esposti sono i neri, i poveri, i senza tetto, i migranti e i bambini. In questo scenario, i gesuiti hanno dato vita al Centro Alternativo di Cultura - CAC.


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