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Proteste in piazza

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Le proteste che dal mese di giugno paralizzano Bamako cominciano ad ottenere i primi risultati. Con un gesto di apertura nei confronti dei manifestanti, scesi in piazza a decine di migliaia tra venerdì e sabato, il presidente Ibrahim Boubakar Keita ha annunciato lo scioglimento della Corte Costituzionale e la nomina di nuovi giudici. Poche ore dopo è suo figlio, Karim Keita, presidente della Commissione parlamentare della Difesa a fare un passo indietro e ad annunciare le dimissioni.

Gesti di distensione che fanno seguito a proteste massicce e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine che hanno causato almeno undici vittime e decine di feriti. A innescare la miccia di un malcontento sociale radicato, era stata la decisione dei giudici costituzionali di invalidare i risultati delle elezioni legislative svoltesi tra marzo e aprile, dopo oltre 18 mesi di rinvii.

In particolare, i giudici avevano ribaltato l’esito del voto in alcune circoscrizioni di Bamako, attribuendo la vittoria a candidati del partito Rassemblement pour le Mali (Rpm) del presidente Keita, laddove questi ultimi – secondo i primi risultati – avevano subito una sconfitta schiacciante. Da allora, migliaia di persone sono scese in piazza chiedendo le dimissioni del presidente, e protestando contro i mali che affliggono il paese: insicurezza e incapacità di fare fronte alle violenze dei gruppi jihadisti e agli abusi commessi dalle forze armate, un marasma economico accentuato dal Coronavirus, l’assenza di servizi statali e il discredito nei confronti di istituzioni corrotte.

E’ in questo contesto socio-politico molto complesso che muove i suoi passi la “neo” comunità dei gesuiti, per la prima volta a Bamako, che ha come missione la gestione del Centro Djoliba, un centro di documentazione e di formazione socio-politica per giovani, luogo di conferenze e dibattiti per promuovere la pace, la leadership etica, il bene comune, l’insegnamento sociale della Chiesa nella prospettiva del dialogo inter-religioso e interculturale. Per sapere di più sul progetto di formazione in Mali clicca qui.

Puoi sostenere le attività formative socio-politiche dei gesuiti in Mali con una donazione su https://www.fondazionemagis.org/come-ci-puoi-aiutare/#donazioni

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