Gesuiti
MAGIS
Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Educazione Arbina, la povertà e la scuola di Vaqaar
Albania,

Arbina, la povertà e la scuola di Vaqaar

«Nella mia ultima visita in Albania ho potuto constatare ancora una volta l’importanza, e in alcuni casi, l’urgenza, della presenza [dei gesuiti] in quel Paese, così vicino al nostro, ma anche così distante per cultura, storia e sfide apostoliche […] Il Padre Generale mi raccomanda di continuare ad avere cura di questa missione affidataci con speranza dalla Chiesa e nella quale tanti gesuiti della nostra Provincia hanno investito energie apostoliche, con grande generosità, in alcuni casi arrivando a testimoniare questo servizio con la fecondità del sangue». Gianfranco Matarazzo, Provinciale d’Italia e Albania, descrive così il senso dell’azione della Compagnia di Gesù nel piccolo Paese mediterraneo.

Un’impegno che vede l’intervento in prima linea dei religiosi insieme a quello del Magis. La Fondazione Magis infatti, oltre a offrire un sostegno al collegio dei gesuiti di Scutari, ha lanciato nel dicembre 2014 un progetto per sostenere una scuola materna a Vaqaar, a due chilometri da Kombinat, un quartiere di Tirana dove la Compagnia di Gesù opera dal 1997. Nato come zona industriale modello ai tempi del regime comunista, Kombinat si è gradualmente trasformato in una zona periferica degradata dove le famiglie degli ex operai convivono, spesso con piccole e grandi tensioni, con gli immigrati provenienti da altre regioni dell’Albania. Si tratta di persone poverissime che abitano in insediamenti precari, spesso senza elettricità né acqua potabile. I gesuiti, grazie al contributo del Magis, hanno realizzato una scuola materna che accolga i bambini offrendo loro attività formative, essenzialmente ludiche, per assicurare una crescita affettiva, relazionale e cognitiva equilibrata. Nella scuola materna, i piccoli possono inoltre ricevere un pasto equilibrato che arricchisca la loro dieta, povera di valori nutritivi.

La storia di Arbina racconta meglio di mille parole l’importanza di questa scuola. Arbina proviene da un piccolo paese di montagna dell’Albania settentrionale, una comunità priva di infrastrutture quali strade, scuole e ospedali. Con la sua famiglia ha raggiunto Tirana in cerca di fortuna e con la speranza di una vita migliore. La loro condizione economica non è però migliorata e il padre è stato costretto a emigrare in Grecia. Arbina, che soffre molto per la mancanza del papà, vive insieme alla mamma e alla sorella più piccola di cui si prende cura quando la mamma è fuori di casa per accudire la nonna malata. La condizione abitativa della famiglia è precaria; lo si intuisce anche dai racconti della bambina quando, con molta semplicità, dice che nelle giornate più fredde corre attorno al capannone dove abita per scaldarsi. La casa è priva dei servizi igienici e non c’è acqua potabile.

Nonostante questo Arbina è una bimba attenta e curiosa e l’asilo di Vaqarr è per lei e per tanti altri bambini un’alternativa al contesto difficile e degradato in cui vivono. Sembra un’isola protetta dove trascorrere ore serene, ricevere stimoli, acquisire nozioni che torneranno utili nella scuola dell’obbligo. La scuola albanese è infatti molto competitiva: fin dalla prime classi il programma didattico è intenso e serrato. Dunque, la formazione che i bambini riceveranno all’asilo permetterà loro di iniziare gli studi al pari dei loro coetanei più fortunati.

Quello della scuola materna di Vaqaar è diventato un #progettokmzero. Per sostenerlo è necessario il tuo aiuto. Vieni a scoprire come puoi aiutarci, clicca qui.

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