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MAGIS Educazione Ecologia e salute: priorità della formazione
RD Congo,

Ecologia e salute: priorità della formazione

Inaugurato nel gennaio 2019 con il sostegno della Fondazione Magis, il Centro di Alfabetizzazione funzionale Kinduku accoglie giovani di età compresa tra i 16 e i 20 anni e propone una pedagogia pragmatica il cui obiettivo principale è quello di consentire ai giovani analfabeti di godere pienamente del diritto all’istruzione e di recuperare la propria dignità umana. La maggior parte di loro proviene da famiglie povere. Poter beneficiare di questo progetto di alfabetizzazione funzionale per questi giovani rappresenta una seconda chance, che può aiutarli a migliorare, tra l’altro, l’ambiente in cui vivono, dove i problemi ecologici sono impellenti.

Contesto ecologico della città di Kikwit

È inquietante sorvolare la città di Kikwit, soprattutto perché l’immagine che ne abbiamo è simile a quella di un muro crepato. La città di Kikwit è gravemente minacciata dalle erosioni e il centro di alfabetizzazione Kinduku non è lontano da un’erosione con effetti devastanti che ha già decimato migliaia di case e minato la stabilità sociale di diverse famiglie. Kikwit è una città deturpata dalle erosioni. Da un lato, è quasi impossibile percorrere il centro della città a causa del forte deterioramento delle strade. Dall’altro, l’insalubrità è massima, al punto che si sviluppano intorno a focolai di rifiuti molte malattie di cui i bambini e i ragazzi sono le principali vittime. L’uso scorretto delle bottiglie di plastica e degli imballaggi aggrava le condizioni di insalubrità e causa enormi disagi. I rifiuti di plastica si trovano in tutta la città. Inoltre, la deforestazione è purtroppo considerata un’alternativa adeguata alla mancanza di energia elettrica. È da decenni, infatti, che la città di Kikwit non ha mai potuto beneficiare dell’elettricità pubblica. Gli abitanti ripiegano su legna da ardere e carbone per cucinare. La stagione delle piogge è diventata il periodo più caotico in cui l’acqua piovana scorre a volontà, trascinando via tutto al passaggio e creando gravi danni ecologici.

La gestione dell’ambiente, della casa comune, è un problema enorme nella città di Kikwit. I suoi abitanti non sono ancora sufficientemente consapevoli di tale disastro; non hanno ancora capito che si tratta di una responsabilità comune che richiede un impegno da parte dell’intera comunità. Questa responsabilità comune può essere efficace solo se ogni abitante accetta di cambiare la propria concezione del creato. Alla luce dell’attuale declino ambientale, la cura che ogni abitante della città di Kikwit deve avere per il proprio ambiente di vita può creare un’importante sinergia ecologica. In tal modo si eviterebbe che le famiglie povere siano vittime a vita della malgestione urbana dell’ambiente.

Il destino dei poveri in questo ambiente degradato

Alcuni dicono che povertà fa rima con insalubrità. Questo vale per molte famiglie povere che si trovano in determinate zone della città di Kikwit. È penoso osservare che molti bambini nascono in questo ambiente malsano che condiziona la loro visione del creato. A causa della povertà, i genitori non hanno un’educazione ecologica integrale da offrire ai loro figli, e il circolo vizioso dell’ignoranza crea tare che sono di ostacolo allo sviluppo individuale e comunitario. Quando le condizioni insalubri combaciano con gli stili di vita dei poveri, è urgente rivedere le priorità e il livello di istruzione dell’intera comunità. Le famiglie povere della città di Kikwit sono chiuse in una morsa di insalubrità e degrado ambientale che richiedono azioni sociali su larga scala. I bambini nascono e crescono senza capire che il loro futuro dipende senza alcun dubbio dal modo in cui gestiscono l’ambiente circostante. Di conseguenza, diventa difficile per questi bambini poveri comprendere l’importanza del prendersi cura delle ricchezze del creato che Dio ha messo a loro disposizione. La povertà chiude i loro cuori e la rivolta contro la natura rappresenta l’arma più efficace per vendicarsi delle ingiustizie sociali. Questo è ciò che si osserva nella maggior parte dei quartieri della città di Kikwit. Inoltre, è soprattutto nei quartieri in cui vivono i poveri che la mortalità infantile è alta; è sempre in questi quartieri che le epidemie scoppiano e si diffondono con facilità. Tutte queste piaghe mettono in luce il livello educativo di questi abitanti poveri. Ciò che più importa è nutrirsi, indipendentemente dalle condizioni in cui avviene. Ciò che viene consumato in termini di cibo e bevande riflette anche il livello di aspirazione a una vita normale. La convivenza con un ambiente degradato diventa così una scelta che la società capitalista impone alle famiglie povere. Da qui la necessità di educare i poveri, di insegnare loro a gestire meglio il proprio ambiente di vita individuale e comunitario.

La visione pedagogica del Centro Kinduku

Diversi rapporti di organizzazioni internazionali sottolineano fattori che evidenziano la natura obsoleta del sistema educativo nella Repubblica Democratica del Congo: un alto tasso di analfabetismo tra gli adulti e i giovani nelle zone rurali, periferiche e urbane; scarsi sussidi alla formazione e da parte dei dirigenti politici; meccanismi di corruzione a tutti i livelli; un alto tasso di abbandono scolastico; un alto tasso di insuccesso scolastico; la crescita esponenziale della disoccupazione; programmi di studio scollegati dalla realtà, ecc. Sembra che un tale contesto educativo non possa rendere effettivo il diritto all’istruzione, a un’istruzione di qualità, in particolare nelle zone svantaggiate. Questo lucido quadro denota, da un lato, che nella Repubblica Democratica del Congo vi è uno squilibrio tra l’offerta e la domanda di formazione e, dall’altro, che vi è la necessità urgente di promuovere la visione integrale della formazione creando collegamenti tra le tre forme di formazione: formale, non formale e informale. Un tale approccio consentirebbe di colmare le lacune del sistema scolastico tradizionale aiutando i poveri a godere del diritto all’istruzione, il cui primo principio fondamentale è l’inalienabilità. La visione del centro Kinduku è fondamentalmente ignaziana. Tale visione integra, al momento attuale, le quattro Preferenze Apostoliche Universali della Compagnia di Gesù: dona gioia di vita ai poveri, cammina con i giovani della città di Kikwit, cammina a fianco degli esclusi dal diritto all’educazione e promuove la consapevolezza della cura della nostra casa comune.

È in quest’ottica che il programma del centro Kinduku dedica particolare attenzione alla formazione integrale degli analfabeti in un contesto educativo non formale. I corsi vengono potenziati in modo tale che gli studenti acquisiscano competenze che saranno loro utili, ma imparino anche ad essere persone del mondo per gli altri. Pertanto, il curriculum è multidimensionale, soprattutto perché comprende corsi come Attualità, Igiene scolastica e domestica, Religione e Informatica, ecc.

Per un’ecologia integrale presso il centro Kinduku

Foi et Joie Congo non è fuori dai grandi dibattiti ecologici che si svolgono in tutto il mondo. Pertanto, vista la disastrosa situazione ambientale della città di Kikwit, si è ritenuto opportuno prestare particolare attenzione alla formazione umana degli analfabeti, in particolare attraverso il corso di igiene scolastica e domestica. Lo scopo del corso di igiene scolastica è quello di aiutare i giovani analfabeti a guardare positivamente al proprio ambiente di vita, di cui il corpo umano è il fulcro. Si è notato, ad esempio, che molti giovani provenienti da famiglie povere non hanno alcuna nozione di igiene personale. Al centro Kinduku hanno acquisito, tra l’altro, l’abitudine di lasciare fuori le scarpe per tenere pulite le aule, di stirare le proprie divise e prendersi cura dei testi scolastici. È chiaro che una buona igiene personale ha un impatto positivo sulla vita della comunità. Il corso di igiene familiare si concentra principalmente sul mantenimento del contesto domestico, a cominciare dalla stanza da letto fino ad arrivare al terreno di proprietà della famiglia. Era essenziale dire agli studenti che una scarsa igiene di tutto il patrimonio familiare potrebbe avere gravi

conseguenze sulla salute di tutti i suoi membri. E l’igiene domestica deve essere intesa come l’attenzione che ogni componente della famiglia deve avere nelle questioni di interesse comune al fine di garantire un ambiente sano per tutti i membri. Poiché la famiglia è l’unità di base della società, il centro Kinduku ha ritenuto che fosse necessario incrementare la consapevolezza dei bambini in modo che potessero diventare agenti di sensibilizzazione per i loro genitori, la maggior parte dei quali non è andata a scuola. Il progetto “Nzo Na Mono”, avviato dal centro Kinduku con il sostegno di Entreculturas e della Fondazione Magis, mira a creare un quadro favorevole all’accompagnamento dei giovani nella società civile. Prevede attività intensive per recuperare socialmente i giovani dediti alla droga e al vandalismo. Una delle principali voci di questo progetto comprende attività di pulizia delle vie dell’area in cui si trova il centro Kinduku. Ci sono anche progetti di rimboschimento di alcuni siti importanti. Si tratta più che altro di accrescere il senso di responsabilità dei giovani di fronte al drammatico deterioramento della nostra casa comune.

 

P. Alfred Kiteso SJ
Direttore Foi et Joie

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L’articolo è pubblicato sul numero 93 della rivista GMI scaricabile in formato pdf.

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