Gesuiti
Fondazione Magis ets
Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Notizie Il MAGIS al fianco delle donne resilienti di Belèm grazie alle reti di economia solidale in Amazzonia
Brasile,

Il MAGIS al fianco delle donne resilienti di Belèm grazie alle reti di economia solidale in Amazzonia

BELÈM – PARÀ – BRASILE

Studiare all’università se si abita in una comunità tradizionale in Amazzonia è sempre una sfida: le lezioni sono per forza lontane da casa e come minimo ci sono da percorrere lunghe strade sterrate senza pullman che diventano fango d’inverno e sabbia d’estate. Dani però ce la sta mettendo tutta e il suo obiettivo è laurearsi in storia per essere professoressa nella sua scuola, all’interno del Kilombo di Abacatal: una comunità secolare discendente da schiave africane ribelli che oggi si trova nel mezzo della foresta appena fuori Ananindeua, nella grande città metropolitana di Belém. È per raggiungere questo obiettivo che la giovane studentessa si è inventata un lavoro: ha imparato a cucire e ha messo su un piccolo commercio di abiti usati e riadattati. Grazie a questa attività riesce a mantenere sé e il piccolo Dominique, suo figlio di tre anni.

Dani alla macchina da cucire

Questa è solo una delle molte storie di donne creative e resistenti che nelle periferie delle città di Belém, Ananindeua, Colares e Barcarena, alle porte dell’Amazzonia brasiliana sono coinvolte nel progetto “Tecendo ReExistencia” del Cac – Centro Alternativo de Cultura, Centro Sociale dei Gesuiti del Brasile.

Il progetto, al secondo anno di vita grazie al sostegno della Fondazione MAGIS, ha l’obiettivo di potenziare l’economia solidale e la generazione di reddito in quest’area dell’Amazzonia. Il focus è sull’empowerment e l’autonomia delle donne rafforzandole contro tutte le forme di oppressione e violenza, tessendo e alimentando relazioni basate sul potere creativo, intuitivo, eco-sostenibile e autogestito da donne amazonidi.

Sono 44 in tutto le donne di tutte le età, imprenditrici di sé stesse o in piccoli gruppi di socie, coinvolte nella rete in costruzione che ha preso il nome di “donne-acqua”: «Come una goccia d’acqua in sé fa poco, ma tante gocce riempiono un fiume e sono una forza della natura, così le donne – spiega Vaulene Monteiro, responsabile del progetto nell’equipe del CAC – Se sono isolate sono vilnerabili ed è più facile che siano soggette a violenze e sopraffazioni, se sono unite sono forti e possono fare molte cose. Ancora di più per noi abitanti della regione amazonica l’acqua è un elemento fondamentale di identità ed energia.»

Tra queste gocce unite in rete ci sono tutte le sfumature di chi si è inventata un modo per avere di che vivere o per arrotondare, molto spesso partendo dal riciclaggio, come donna Maria a Colares che da scampoli di tessuto realizza tappeti, cuscini e custodie variopinte. Oppure il trio delle signore del collettivo MUARA – Mulheres Ativas do Radional nel quartiere Condor di Belém che hanno messo su nel cortile di casa una fabbrica artigianale di saponi e detersivi venduti in bottiglie di plastica recuperate dall’immondizia.

La fabbrica artigianale di saponi

Protagonisti nella rete sono anche le microimprese agricole e agroforestali: i “giardini produttivi” di Makini e Turi, ricche degli antichi saperi tradizionali che legano la loro comunità Kilombola con la foresta, mentre poco lontano le loro nipoti hanno trovato la loro indipendenza economica friggendo specialità locali nella tettoria dietro casa sotto il loro brand “Delizie delle ragazze di Abacatal”.

Di fronte a questa realtà ricca e variegata l’obiettivo del progetto è prima di tutto favorire il rafforzamento dei legami tra le imprenditrici, perché la rete possa essere un luogo di crescita per le loro attività, ma anche uno spazio di parola, di cura e di sostegno reciproco secondo la logica dell’economia solidale «In secondo luogo  aiutiamo a sviluppare i piccoli progetti di crescita di ciascuna attività – prosegue Vaulene (coordinatrice di progetto per il CAC – attraverso laboratori su temi formativi come marketing, prezzi, identità visuale e una campagna per fornire materiali e strumenti di crescita per ciascuna imprenditrice.»

Formazione marketing

Si tratta spesso di attrezzatura che ai nostri occhi parrebbe facile da procurare, come un decespugliatore, un mixer o una friggitrice, ma che per il piccolo giro di affari delle microimprese rappresentano un costo insormontabile. Per questo proprio in queste settimane il CAC sta elaborando strategie per coinvolgere aziende e contributori per poter aiutare le donne-acqua* a procurarsi la strumentazione capace di far crescere le loro attività.

*”Donne Acqua” è un’espressione che indica lo stretto legame tra l’uomo e l’acqua, elemento primario in Amazzonia

Condividi