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Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Cultura Lettera di P. Gherardi
Ciad,

Lettera di P. Gherardi

Carissimi amici e benefattori, colgo l’occasione del messaggio augurale del Santo Natale e di inizio anno 2020 per ringraziarvi della vostra vicinanza fedele e attenta ai bisogni della povera popolazione del Ciad che il Signore ci ha affidato. Guidati dalla luce e sostenuti dalla forza che sgorga da Betlemme, nel mistero di un Dio che si veste di umanità, ci sentiamo partecipi di questa comunità di uomini. La lotta alla povertà e allo sviluppo per un futuro migliore è lunga e dura ma non impossibile se siamo in tanti a crederci e a lottare per costruire un mondo più giusto e fraterno.

Il 10 luglio scorso è stato inaugurato l’ospedale di Boum Kebir, l’ultimo miracolo della Provvidenza, sorto dal nulla e situato nel nulla di una sottoprefettura che abbraccia il lago Iro e un grappolo di miseri villaggi di capanne sparsi tutt’intorno. Durante la stagione delle piogge (da giugno/luglio a tutto novembre) la gente che abita questi villaggi è tagliata fuori da ogni via di comunicazione a causa dell’esondazione delle acque del lago e del fiume Salamat che lo alimenta. Raggiungere l’ospedale più vicino può significare per una donna, il più delle volte giovanissima, che non riesce a partorire, un viaggio su una carretta trainata da un bue, che può durare due o tre giorni e concludersi con la immane sofferenza, racchiusa in uno sguardo senza parole, di dare alla luce un bimbo ormai morto. È proprio per dare una risposta a questi disagi che la Provvidenza ha stabilito che a Buom Kebir un ospedale era indispensabile. La Provvidenza non aveva grandi fondi a disposizione ed è sorto così un ospedale piccolo, dotato dell’attrezzatura minima essenziale ma con ancora molte necessità per poter garantire delle cure migliori. La popolazione, dopo un’iniziale titubanza, ha cominciato ad affluirvi con fiducia: i bimbi malarici, le partorienti e l’attività chirurgica aumentano di giorno in giorno. Yatta Mbedje, Chef de Canton (autorità tradizionale della zona) nonché sindaco di Boum Kebir ha definito l’apertura dell’ospedale un sollievo per la popolazione e il 10 luglio 2019 il giorno della rinascita.

Carissimi Amici, quanto cammino è stato percorso in questi ultimi anni… e quanto ancora resta da percorrere: poiché il cammino di Betlemme si rinnova ogni volta che noi sappiamo accogliere quella luce che ci guida interiormente a uscire da noi stessi per andare verso l’uomo nel bisogno, a offrirgli il dono di noi stessi come i pastori, come i Re Magi. In questo nostro andare verso l’altro forse non vediamo ancora che un ideale “umano” ma un giorno a una svolta della strada quasi per caso forse, o meglio per grazia, scopriremo il vero volto nascosto sotto le umane sembianze di questo bambino che ha bisogno di noi, il volto di Colui che è il principio che ci muove e la sua forza che ci attira. Lasciamoci guidare dalla stella di Natale verso l’uomo e troveremo Lui. C’è ancora molto da fare e il tuo contributo è fondamentale per la realizzazione dei progetti avviati. Anche piccole donazioni possono contribuire a realizzare qualcosa di importante per chi non ha nulla.

A tutti voi Amici e alle Vostre famiglie l’augurio di Buon Natale e la mia unione nella preghiera e nell’ideale.

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