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MAGIS Pace Libertà di religione e sicurezza nello Stato laico
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Libertà di religione e sicurezza nello Stato laico

Incontro Interreligioso Presso Il Founder’s Memorial (04/02/2019) - Foto © Servizio Fotografico - Vatican Media

Oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati, nella nuova aula dei Gruppi, il prof. Ambrogio Bongiovanni – presidente della Fondazione MAGIS e Direttore del Centro Studi Interreligiosi della Pontificia Università Gregoriana – interverrà al convegno dedicato alla “Libertà di religione e sicurezza nello Stato laico. Il difficile equilibrio tra diritti complementari e interdipendenti”. L’iniziativa è organizzata dall’on. Stefano Ceccanti, in collaborazione con il Centro Studi sulla Libertà di Religione Credo e Coscienza (LIREC).

Il tema sarà affrontato anche alla luce del quadro di riferimento OSCE su pace e sicurezza, sulla base di un’importante pubblicazione dell’OSCE-ODHIR (Office for Democratic Institutions and Human Rights): Freedom of Religion or Belief and Security. Policy Guidance. Si legge in una nota degli organizzatori.

Il convegno, che si articola in quattro tavole rotonde: Libertà e sicurezza per tutti. Una sfida globale, Donne pace e sicurezza, Diversità religiose e società, Dialogo interreligioso e sicurezza, affronterà la complessa interrelazione tra libertà di religione o convinzione e sicurezza dello Stato, con riferimento a contesti culturali e politici diversificati. I rapporti pervenuti al Centro Studi e le testimonianze provenienti da diverse parti del mondo, mostrano come la necessità di assicurare la sicurezza dei cittadini abbia spinto alcuni Stati ad adottare misure che violano i principi fondamentali alla base del diritto alla libertà di religione o convinzione.

Con questa iniziativa LIREC intende rispondere all’invito che l’OSCE rivolge alle organizzazioni della società civile: promuovere iniziative finalizzate alla diffusione e conoscenza di questo documento, contrastare chiunque inciti alla discriminazione, all’ostilità o alla violenza esprimendosi con chiarezza in difesa di persone e gruppi perseguitati e discriminati o fatti oggetto di campagne di odio orchestrate ad arte, impegnarsi con tutti gli interlocutori interessati per promuovere simultaneamente la libertà di religione o convinzione e la sicurezza per tutti, tra i quali l’OSCE nomina espressamente le donne e i giovani, riconoscendone il ruolo determinante per lo sviluppo di una società aperta, democratica e sicura. Conclude la nota.

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