Gesuiti
MAGIS
Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Educazione Gli amici e i confratelli di Fianarantsoa ricordano padre Zocco
Madagascar,

Gli amici e i confratelli di Fianarantsoa ricordano padre Zocco

Padre Sante Zocco, 87 anni, è morto il 21 aprile ad Antananarivo, in Madagascar, dove era giunto nel 1952. Pubblichiamo un ricordo, scritto da confratelli e amici, di questa straordinaria figura di missionario molto amato sia in Italia sia in Madagascar.

Tra di noi era chiamato Sante o Santino; la gente diceva semplicemente «Padre Zocò» e tuttavia il suo vero nome era Santo Zocco, nato il 6 febbraio 1929 a Canicattini (Siracusa, Italia).
Zocco! Nome che si trova sulle casse e sui fusti in arrivo con i containers, sui documenti ufficiali dello Stato e della Chiesa e che resta scolpito nei nostri spiriti.
«La felicità è … donarla!». Questo era il motto ricamato e ancora appeso alla porta del suo studio; e di felicità, grazie alla sua accoglienza sorridente, al suo ascolto e alla sua prontezza a render servizio a tutti, ne abbiamo ricevuta, tutti.
Giunto in Madagascar nel 1952, dopo il corso di lingua ad Ambositra e il magistero come prefetto nel Collegio St. Joseph di Ambozontany, era rientrato in Italia per terminare i suoi studi di Teologia, l’ordinazione sacerdotale il 13 Luglio 1958 e il Terz’Anno di formazione gesuita a St. Martin d’Ablois.
Ritornato in Madagascar nell’ottobre 1960, è nominato economo della residenza d’Ambozontany dove si occupa, in collegamento con le Procure di Francia e Italia, sia delle finanze della casa che di quelle dei Distretti che coprivano allora le diocesi attuali di Ambositra, Mananjary et Fianarantsoa.
È scrivendo a mano e con la macchina da scrivere, da autodidatta, sotto lo sguardo pignolo degli economi migliori, che ha mosso i suoi primi passi nella contabilità e nella gestione economica.
Per incoraggiare gli aiuto-contabili, che, dopo il 1968, collaboreranno con lui nell’introdurre resoconti finanziari mensili, raccontava con un sorriso che, alcune volte, anche lui era stato ripreso per errori che difficilmente superavano i 5 franchi!
Negli anni Sessanta, la costruzione del Collegio Sfx, della tipografia e del Fark a Ambatomena, la ristrutturazione del garage e del magazzino d’Ambozontany, l’acquisto della carpenteria di Talatamaty hanno richiesto a padre Zocco, coadiuvato da padre Bucoli, padre Triz, fratel Ruyant, fratel Gallo e fratel Mistretta, una competenza completamente nuova nell’universo delle costruzioni e della gestione di imprese a carattere commerciale.
All’instaurazione della Seconda Repubblica, quando alcuni beni divennero difficili da reperire in loco, cominciò a importarli attraverso containers, come già faceva per una parte dei libri delle Edizioni Ambozontany.
Tutte queste attività gli permettevano di tenersi in contatto con organismi e persone che la sua pazienza e i suoi modi hanno saputo trasformare in amici e collaboratori.
Più volte ha chiesto ai Vescovi con cui lavorava, di essere alleggerito almeno di una parte delle sue occupazioni «materiali» per «fare il prete», ma la volontà dei superiori lo ha portato a fare del suo ufficio «la sua terra di missione».
E così trasforma il suo ufficio in luogo di ascolto, distensione, consiglio e creatività apostolica. Costruzioni di chiese, scuole, dispensari, acquisto di macchine, lamiere e cemento, libri e opuscoli da pubblicare, progetti di sviluppo, apertura di comunità religiose: tutto era discusso, esaminato con serietà e con la preoccupazione del bene più grande da procurare secondo le esigenze del momento e dell’avvenire.
Nel corso delle cerimonie di inaugurazione di tutte le realizzazioni di cui era stato l’ispiratore o il perno, lo si vedeva in disparte, umile e felice del bene di cui altri, spesso le persone più povere, avrebbero goduto.
Senza fare torto a nessuno, dal momento che bisognerebbe riempire più pagine, citiamo tra le sue realizzazioni: l’apertura della Casa della carità ad Ambatomena, l’orfanotrofio, il Centro di cure, il Cds; tra quanti sono arrivati nella diocesi, camilliani, salesiani, dehoniani, fratelli delle Scuole cristiane, suore di Ragusa, carmelitane d’Isorana, volontari Fidesco e di Ambalakilonga, chi non ha mai fatto un giro da padre Zocco appena arrivato a Fianarantsoa?
E così, da parte sua, considerava un dovere condividere le notizie ricevute, servendosi del bollettino «Tuf» a cui attibuiva il vero ruolo di strumento di comunione tra gli abitanti della zona rurale, le comunità della diocesi e gli amici sparsi nel mondo. Una curiosità: sono 125 i lettori del «Tuf» all’estero!
Tutto questo non gli impediva di essere un compagno piacevole e comunicativo a tavola e in ricreazione. C’erano partite a pinnacola in coppia con fratel Gallo o fratel Malfitano e sempre contro padre Deshommes, sotto lo sguardo divertito di mons. Ramanantoanina; le «corse dei cavalli» combattute il più possibile o lo «scopone» dove i migliori italiani del Nord sfidavano quelli del Sud… Poi, alle 20,30, si ritirava per riposare. Era in piedi dalle 5 del mattino per la preghiera e la Messa, alle 6 con Charles e Laurent, suoi primi collaboratori laici ad Ambozontany.
Pregare e celebrare l’Eucarestia con gli operai delle officine della diocesi era per lui un momento forte per condividere con loro il mondo interiore di preghiera. Nella comunione con il sacrificio di Gesù, li invitava a trasformare la fatica del lavoro in offerta per il servizio della Chiesa e per il bene degli altri.
Nel 2008 comincia a sentire il peso dell’età e, per facilitare il passaggio di consegne di una parte delle sue responsabilità, abita al Cds. Suor Isabella avrà il suo bel da fare per tenere a bada la lunga «teoria» di visitatori che fanno la coda al secondo piano!
Dopo un breve soggiorno presso la Residenza St. Nom de Mahamanina, il 9 gennaio, padre Zocco lascia Fianarantsoa, dopo 55 anni di servizio alla Procura e all’Economato diocesanoper andare presso la Casa St. Joseph d’Analamhitsy, infermeria dei gesuiti a Tana, per poter ricevere le cure più appropriate per il suo stato di salute.
Il Signore lo ha chiamato a sé giovedì 21 aprile, all’età di 87 anni, dopo 47 anni di vita sacerdotale e 72 di vita religiosa. È morto nella clinica di Ankadifotsy Tana dove era stato ricoverato martedì 19 per difficoltà respiratorie.

padre zocco

Condividi