In Italia si investe in titoli di Stato, in Ciad nel «conto miglio». Nella diocesi di Mongo, nel centro del Paese, non ci sono istituti di credito che remunerano la liquidità perché il bene più prezioso è il raccolto nei campi. Da qui l’idea di Franco Martellozzo, gesuita italiano da più di 50 anni in Ciad: la creazione di banche dei cereali per calmierare i prezzi del miglio e del sorgo soprattutto nei periodi di carestia, prevista ad esempio da marzo a settembre di quest’anno.

Da qui l’impegno del Vicariato apostolico di Mongo che con le banche dei cereali, quando il miglio e il sorgo cominciano a mancare sui mercati locali facendo salire alle stelle il loro prezzo, finanziano l’avvio di una nuova campagna agricola con un prestito in natura (sacchi di cereali). Gli agricoltori possono così contemporaneamente coltivare il loro campo e nutrire la propria famiglia. Al tempo del raccolto la banca richiede il rimborso nella stessa forma del prestito (miglio contro miglio) più un piccolo interesse che va a beneficio di tutta la comunità.

La prima banca pilota è nata nel 1984, oggi sono 116 distribuite nelle prefetture di Mongo, Niergui, Bitkine, Melfi, Baro, Mangalmé e Oum Hadjer su un diametro di 400 km. I partner coinvolti sono parrocchie, associazioni locali e dall’Italia il Magis che ha da poco implementato questo progetto attraverso la sostituzione dei magazzini per lo stoccaggio in terra e paglia con la costruzione di altri in muratura e la formazione di dieci nuovi animatori delle banche (quelli che in Italia chiameremo operatori allo sportello) con l’obiettivo di rendere sempre più radicale il cambiamento di mentalità che anima l’iniziativa. Le banche dei cereali voltano le spalle alla distribuzione di aiuti alimentari gratis per combattere l’usura. «Il dono demotiva e umilia chi lo riceve perché deve essere rinnovato in eterno», osserva uno degli animatori.

Dove

Mongo, Ciad

Periodo e stato del progetto

— Concluso

Destinatari

Gli agricoltori della diocesi di Mongo che possono contemporaneamente coltivare il loro campo e nutrire la propria famiglia.

Contributo

Contesto

In Ciad, l’economia è basata sull’agricoltura. In assenza di dispositivi di stoccaggio e capacità di pianificazione, le famiglie tendono a vendere l’eventuale plusvalenza dei cereali prodotti nel momento del raccolto, quando i prezzi sul mercato locale sono più bassi. Ad approfittarne sono i commercianti, che acquistano gli stock in grande quantità per rivenderli in periodo di scarsità, al massimo dei prezzi. Nel momento del bisogno, non disponendo di scorte di cereali, né della disponibilità economica per acquistarli, le famiglie contraggono debiti con gli stessi commercianti, che si convertono in usurai. Carestie, usura e fame sono componenti di un circolo vizioso da cui difficilmente le famiglie povere riescono a liberarsi con le loro sole forze.


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