Il progetto risponde alle sfide identificate dalla Provincia dell’Africa Occidentale (PAO) nel suo piano apostolico 2012-2020, che sono: la recrudescenza delle violazioni dei diritti umani; la sottovalutazione delle donne e l’indebolimento del tessuto familiare; la resilienza di pandemie come la malaria, la tubercolosi e l’HIV/AIDS; la disoccupazione giovanile e la sottoccupazione. L’obiettivo principale è quello di ridurre il tasso di disoccupazione tra i giovani che hanno abbandonato la scuola attraverso l’apprendistato in un mestiere che li metta in condizione di mantenersi economicamente.

Attraverso questo progetto, il Centre Culturel Loyola (CCL) intende formare 50 giovani non scolarizzati attraverso un apprendistato lavorativo, fornendo loro un quadro di riferimento al lavoro autonomo, al lavoro ben fatto e ai valori civici, preservando nel contempo l’ambiente naturale e urbano.
La formazione professionale si svolge in un edificio del CCL con l’intento di mettere a disposizione dei giovani non scolarizzati aule per la formazione, un complesso sportivo, strutture per il gioco e il tempo libero, personale competente, dinamico e qualificato, misure di sostegno, accesso all’assistenza sanitaria e idee innovative per la loro formazione e sviluppo integrale. È il culmine di un lungo processo già iniziato negli ultimi anni per coinvolgere e garantire la partecipazione dei giovani non scolarizzati allo sviluppo del loro ambiente di vita e della loro comunità.

Il progetto prevede l’accompagnamento dei giovani nella scelta di professioni che vadano incontro alle esigenze del mercato; l’individuazione di mestieri promettenti che li aiutino a integrarsi nella società e nel mondo del lavoro, la formazione professionale attraverso attraverso l’apprendistato e l’imprenditoria sociale; il sostegno nella creazione e nello sviluppo di business plan, a beneficio della vita associativa e del risparmio; l’accompagnamento dei giovani nel processo di creazione di cooperative.

Tra i risultati attesi: inserimento di 50 giovani non scolarizzati di età compresa tra i 15 e i 25 anni al programma; selezione e formazione di 10 insegnanti; ascolto, sostegno e riorientamento verso una nuova professione per i 50 giovani selezionati; formazione allo sviluppo del business plan, a beneficio della vita associativa e del risparmio, avviamento dell’ apprendistato in diversi settori a loro scelta (20 nel cucito, 10 come parrucchieri, 10 in cucina, 10 in calzoleria); supporto all’avviamento di attività autonome per 20 giovani più meritevoli.

Attività già avviate: invito e mobilitazione dei giovani; selezione e formazione dei formatori prima di iniziare le attività; ascolto, identificazione, selezione e riorientamento dei giovani verso la scelta di un’attività professionale, empowerment dei giovani nello sviluppo del business plan, a beneficio della vita comunitaria e del risparmio; formazione in vari mestieri di supporto (cucito, parrucchiere, cucina, calzoleria); Sostegno e follow-up dei giovani nella creazione di laboratori e risparmi; incontro per condividere esperienze e creare associazioni; formazione dei giovani sui diversi moduli: salute, parità di genere, cittadinanza, immigrazione clandestina e spiritualità ignaziana; sensibilizzazione e screening  per il controllo dell’ HIV e dell’epatite B e C.

 

Dove

Lomé, Togo

Periodo

Destinatari

50 giovani non scolarizzati di età compresa tra i 15 e i 25 anni privi di un titolo di studio ad Agoé e dintorni.

Contributo

Donatori privati

Contesto

Situato in Africa occidentale sulla costa del Golfo di Guinea, il Togo ha una superficie di 56.600 km2. Il clima caldo e umido favorisce la proliferazione dei vettori di malattie ed è in parte responsabile del profilo epidemiologico nazionale dominato da malattie infettive e parassitarie.

Dati demografici 

Nel suo complesso la popolazione supera i 7 milioni di abitanti (stima del 2016). Forte è la crescita demografica derivante da una fertilità ancora elevata a fronte di una una mortalità in calo. La popolazione femminile è preponderante (48,7% sono i maschi, 51,3% le femmine), in un contesto molto giovane: il 60% della popolazione è al di sotto dei 25 anni; i minori di 15 anni rappresentano il 44,4%.
Quasi il 36 per cento delle persone affette da HIV/AIDS ha un'età compresa tra i 15 e i 24 anni. Più della metà delle persone che contraggono il virus ogni giorno ha meno di 25 anni, la maggior parte di queste sono ragazze. Questa elevata vulnerabilità dei giovani è il risultato di una mancanza di formazione, informazione ed educazione alla sessualità responsabile.

Il sistema educativo

C'è un forte divario tra i programmi di studio e il mercato del lavoro. Sempre più spesso, laddove i genitori che non dispongono dei mezzi economici per l'istruzione dei figli, il tasso di disoccupazione e di sottoccupazione dei giovani continua ad aumentare. Il sistema educativo togolese non prevede misure di supporto al loro inserimento professionale. Un'indagine sulla popolazione ha dimostrato che il tasso di abbandono scolastico precoce è per le ragazze  significativamente superiore a quello dei ragazzi.

Il 55,1% della popolazione togolese vive al di sotto della soglia di povertà. Il 90% dei giovani che abbandonano la scuola primaria e secondaria non segue poi una formazione professionale.

Va inoltre rilevato che le scarse opportunità di impiego e l'elevato tasso di disoccupazione colpiscono profondamente i giovani. Il mercato del lavoro togolese stenta ad assorbire i giovani che escono dal sistema scolastico, soprattutto i più vulnerabili: ragazze, giovani con disabilità, giovani non scolarizzati e giovani che vivono in zone rurali. Le persone di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono le più esposte alla sottoccupazione, la maggior parte di loro vive di piccole attività di orticoltura, di vendita o di servizi, a causa della mancanza di formazione professionale o della inadeguatezza al mercato del lavoro.

Proprio a causa della disoccupazione e della mancata integrazione sociale e professionale, i giovani sono vittime della disperazione e abbandonati a sé stessi. Molti di loro vivono in casa dei genitori, sono dediti all'alcool e alle droghe. Altri tentano di emigrare. Sono vulnerabili ed esposti a malattie come l'AIDS e, le ragazze, a gravidanze precoci o indesiderate che in alcuni casi portano all'aborto o addirittura alla morte.

 


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