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MAGIS Cultura “Querida Amazonia” per tutti noi
Italia,

“Querida Amazonia” per tutti noi

querida amazonia

“L’amata Amazzonia si mostra di fronte al mondo con tutto il suo splendore, il suo dramma, il suo mistero”, così comincia l’Esortazione Apostolica post sinodale “Querida Amazonia” di Papa Francesco, un documento in cui condivide con noi i suoi “Sogni per l’Amazzonia” (5-7), la cui sorte deve preoccupare tutti “perché questa terra è anche “nostra”.

Papa Francesco formula cosi “quattro grandi sogni”:

  • Sogno un’Amazzonia che lotti per i diritti dei più poveri, dei popoli originari, degli ultimi, dove la loro voce sia ascoltata e la loro dignità sia promossa.
  • Sogno un’Amazzonia che difenda la ricchezza culturale che la distingue, dove risplende in forme tanto varie la bellezza umana.
  • Sogno un’Amazzonia che custodisca gelosamente l’irresistibile bellezza naturale che l’adorna, la vita traboccante che riempie i suoi fiumi e le sue foreste.
  • Sogno comunità cristiane capaci di impegnarsi e di incarnarsi in Amazzonia, fino al punto di donare alla Chiesa nuovi volti con tratti amazzonici.

Il capitolo primo di Querida Amazonia è incentrato sul “Sogno sociale” (8) sottolinea che “un vero approccio ecologico” è anche “approccio sociale” e, pur apprezzando il “buon vivere” degli indigeni, mette in guardia dal “conservazionismo” che si preoccupa solo dell’ambiente. Con toni vibranti, parla di “ingiustizia e crimine” (9-14). Di fronte a tanta ingiustizia, il Pontefice chiede di “indignarsi e chiedere perdono”.

Il secondo capitolo è dedicato al “Sogno culturale”per cui bisogna combattere la “colonizzazione postmoderna” e “custodire le radici”. L’Esortazione si sofferma sull'”incontro interculturale” (36-38). Anche le “culture apparentemente più evolute” possono apprendere da popoli che hanno “sviluppato un tesoro culturale stando legate alla natura”. La diversità, quindi, non sia “una frontiera” ma “un ponte” e dice no ad “un indigenismo completamente chiuso”.

Il terzo capitolo è dedicato al “Sogno ecologico” sottolineando la relazione stretta che in Amazzonia esiste tra l’essere umano e la natura. “Il curarsi dei nostri fratelli come il Signore si cura di noi”, ribadisce il Papa, “è la prima ecologia di cui abbiamo bisogno”. Cura dell’ambiente e cura dei poveri sono “inseparabili”. Urge ascoltare “il grido dell’Amazzonia” (47-52) perché l’equilibrio planetario dipende dalla sua salute.

L’ultimo capitolo è dedicato al “Sogno ecclesiale”, un capitolo dedicato più direttamente ai pastori e ai fedeli cattolici in cui il Papa invita a “sviluppare una Chiesa dal volto amazzonico” attraverso un “grande annuncio missionario” (61), un “annuncio indispensabile in Amazzonia” (62-65).

Al seguente link è possibile scaricare il testo integrale.

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