“Restiamo uniti in preghiera, con tutto il nostro cuore per richiamare al perdono nella nostra comunità ed essere capaci di ricercare la giustizia con lo stesso cuore di Dio, un cuore misericordioso, che può insegnare pace, grazia, ad ogni persona. Perché questi valori sono nel profondo di ciascuno di noi. Vi prego, unitevi a me in questo processo di riconciliazione”.

È un messaggio che richiama alla pace, all’unità e al perdono quello che padre Christian Carlassare, dal letto dell’ospedale in Nairobi, dove è stato trasferito per le cure, rivolge ai suoi fedeli e a tutta la comunità di Rumbek.

Alcuni giorni fa il missionario comboniano, nominato vescovo l’8 marzo scorso, a 43 anni, alla guida della giovanissima Diocesi di Rumbek, è stato vittima di un agguato, colpito alle gambe da uomini armati che lo hanno sorpreso di notte nella sua abitazione.

Non è la prima volta che leader religiosi vengono colpiti in Sud Sudan, un paese che ha raggiunto l’indipendenza nel 2011, attraversato da problemi politici, economici, etnici e religiosi che hanno determinato ondate di violenza a più riprese in questi anni.

In questo clima di violenza, come ha sottolineato anche monsignor Carlassare, è fondamentale operare per la pace e la riconciliazione.

Proprio nella diocesi di Rumbek la Fondazione MAGIS è impegnata nel progetto “Una pace da costruire” per sostenere, insieme ai gesuiti locali, la parrocchia di Santa Teresa che fornisce aiuti materiali alle comunità e alle famiglie attraverso la distribuzione di cibo, servizi di accoglienza, in un processo di resilienza per le ferite della guerra pluridecennale.

Ringraziamo i nostri partner locali per aver condiviso con noi il video di padre Carlassare che mostriamo qui con grande gioia augurandogli una rapida ripresa.

Per approfondire e sostenere le attività della parrocchia di Santa Teresa a Rumbek  https://bit.ly/39mbPKF