Gesuiti
MAGIS
Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Diritti fondamentali Tenere sempre vivo lo spirito del Natale
Ciad,

Tenere sempre vivo lo spirito del Natale

Santo Natale 2021

“Andate a Betlemme,
troverete un povero bambino appena nato,
in una stalla:
LUI È IL SALVATORE DEL MONDO!”

Carissimi Amici della Fondazione MAGIS,


seguendo l’invito degli angeli i pastori andarono a Betlemme e trovarono Maria e Giuseppe con il bambino, in una mangiatoia, riscaldato dall’alito del bue e dell’asino, e gli offrirono i loro poveri doni. Quel bambino che diventerà messaggero di salvezza per tutti gli uomini e ci dirà: “Ciò che avete fatto di bene a uno dei più piccoli degli uomini l’avete fatto a me, entrate con me in Paradiso”.


Anche per noi oggi, 2021 anni dopo, è possibile vivere il Natale ogni giorno, personalmente e comunitariamente, quando incontriamo un piccolo, un povero, un escluso, un migrante, un ammalato, un disperato e gli offriamo il nostro semplice aiuto, come i pastori, o grande, come i Re magi. É da questi gesti di amore fraterno e concreto che viene la Salvezza! Noi, qui nelle missioni, viviamo ogni giorno tante storie di questi “natali di amore e di salvezza”. Ve ne racconto una di pochi giorni fa.


È la storia di Moussa (Mosè), un bambino di circa 4 anni, figlio di una famiglia di pastori nomadi, arrivato in ospedale il 23 ottobre, in uno stato di malnutrizione estrema, uno scheletrino di 5 kg, che respirava a fatica, nelle braccia della mamma. Arrivava da una marcia di 500 Km attraverso la savana centroafricana verso il Ciad. Per ragioni politiche e razziste, gli autoctoni vogliono scacciare queste famiglie nomadi dalle loro regioni e organizzano angherie di ogni sorta, fino all’ uccisione delle greggi e delle persone. La famiglia di Moussa, insieme ad altre, ha deciso di abbandonare tutto e fuggire, e dopo una lunga marcia di settimane è arrivata nella zona di Koutouguere. Qui la mamma ha portato il piccolo al nostro ospedale, sfinito all’ultimo respiro. L’ospedale ha subito apprestato le cure del caso, reidratazione, alimentazione, medicinali e… il miracolo è avvenuto! Oggi, dopo 43 giorni dal suo arrivo, Moussa ha ripreso forze, vita e sorriso.


Ecco attualizzata per noi una storia di Natale, che si ripete ogni volta che lo Spirito del Natale ci coinvolge personalmente e comunitariamente, e insieme andiamo in una Betlemme odierna, ove un “piccolo” ha bisogno di essere accolto e aiutato. Qui da noi, come anche da voi, di piccoli Moussa ce ne sono tanti. Qui la povertà e la conseguente malnutrizione affliggono sempre più la popolazione, a causa di squilibri politici economici e ambientali incontrollati e implacabili. Noi continuiamo a cercare di rispondere in due direzioni: agire sulle cause e curare gli effetti. Nella prima direzione: attivare l’istruzione e adottare innovazioni accessibili per aumentare la produzione agricola di cibo.


L’agricoltura è ancora oggi l’attività principale, alla quale si dedica l’80% della popolazione. Accanto ad ogni ospedale abbiamo creato una scuola elementare agricola sul modello di quella di Maimbà di Goundi, creata e diretta per oltre 30 anni dalla compianta Suora Agostina Pozzi e oggi continuata dall’agronomo ciadiano Djitoibaye, da lei formato. La tecnica innovativa usata è quella della produzione e dell’utilizzo da parte degli alunni del fertilizzante biologico chiamato compost. Con esso la produzione di miglio su un campo coltivato da 20 anni è di 2.000-2.800 Kg all’anno, contro i 600 Kg ottenuti con la produzione tradizionale, senza compost. Il risultato è oltremodo soddisfacente

. Si tratta di diffonderlo sempre più e per questo abbiamo iniziato da quest’anno a coinvolgere i genitori degli alunni con uno stage di formazione pratica di 15 giorni e la fabbricazione di una macchina manuale trincia-paglia-stocchi per facilitare la trasformazione della materia organica. Nella seconda direzione, quella cioè di curare gli effetti della povertà, di cui il primo è la malnutrizione dei bambini, già evidente dal seno materno con grave danno dello sviluppo normale del cervello, abbiamo messo in progetto la creazione di un Centro nutrizionale, come quello di Goundi, creato e diretto per oltre 30 dalla compianta Suora Ernesta Rossi e ancor oggi gestito dalle Suore della Carità di santa Giovanna Antida Thouret, che in tanti anni ha salvato oltre un migliaio di bambini, oggi padri e madri di famiglia.


Questo Centro accoglierà in maniera sistematica i bambini malnutriti come Moussa e i neonati la cui mamma è morta di parto. I primi vi resteranno il tempo necessario per superare la crisi, i secondi per un periodo di due anni, accuditi ciascuno da una donna di famiglia (nonna, zia, sorella…) e successivamente rientreranno nella loro famiglia. Durante i due anni il papà si impegna a partecipare alle spese con prodotti agricoli (100 Kg di miglio e 50 Kg di arachidi) e a venire ogni mese a visitare il bambino.


Il Centro Nutrizionale ha anche annesso un piccolo laboratorio, realizzato con l’assistenza scientifica dell’Università di Torino, adibito alla produzione di dosi giornaliere di una pasta alimentare composta da pasta di arachide, olio, latte e zucchero, arricchita e conservata in sacchetti di plastica sigillati. La preparazione è affidata alle stesse donne che curano i bambini, appositamente formate: un sacchetto di 80 grammi costa 0,5 euro. L’investimento per la costruzione di questo Centro Nutrizionale ammonta a 30.000 euro, mentre il costo per le attrezzature (miscelatore, impastatrice e mulinello per le arachidi) è di 4.000 euro.


Grazie al vostro aiuto sono certo che la Provvidenza ci permetterà di affrontare queste nuove sfide. Ecco, cari Amici, uno dei tanti modi di vivere e attualizzare insieme un Natale di Salvezza, per noi e per tanti piccoli, per i quali il piccolo bambino di Betlemme è venuto. Per rendere noi e loro, tutti fratelli.


A tutti voi il mio fraterno augurio per un Santo Natale e per un miglior anno nuovo, con la mia preghiera e la mia riconoscenza per voi e le vostre famiglie.

Padre Angelo Gherardi S.J.

Condividi