La realtà sociale non è semplice: il sistema educativo presenta molteplici problemi.
La mancanza di insegnanti dovuta alla profonda differenza tra lo stipendio di un insegnante che è di 270 sterline sudanesi (circa 45 euro), e quella di un soldato che viene pagato mille sterline sudanesi (160 euro) per cui molti insegnanti abbandonano le scuole e si arruolano nell’esercito e quelli che restano non hanno adeguata preparazione. Il governo non è in grado di pagare tutti gli insegnanti, così in molte scuole il pagamento dei docenti viene effettuato dai genitori. «Oggi un insegnante è pagato molto meno del personale militare – osserva padre Sánchez, gesuita, impegnato nel campo di Maban -, ma il prezzo di tutto ciò sarà pagato in seguito. Se pensate che l’istruzione sia costosa, provate l’ignoranza!».
È in questo contesto che vogliamo contribuire a ridurre il tasso di analfabetismo del 50% secondo tre linee di sviluppo.

Il Magis, insieme al Jesuit Refugee Service, ha lanciato un progetto nel campo profughi di Maban, in Sud Sudan, articolato in tre fasi:

1) Sostegno all’insegnamento
Vengono organizzati corsi di inglese a vari livelli, dal livello base al livello intermedio-avanzato. Il Sud Sudan è attualmente il paese con il più alto tasso di analfabetismo al mondo, e la conoscenza dell’inglese è il primo passo per fare qualcosa per contrastare questo fenomeno. La conoscenza dell’Inglese consente inoltre di poter accedere alla formazione in altri ambiti.
Sono offerti corsi di utilizzo del computer attraverso i quali i partecipanti potranno imparare le nozioni di base dell’informatica e cimentarsi nell’utilizzo del computer, soprattutto delle applicazioni per la scrittura e la realizzazione di documenti.
Decisiva è anche la formazione degli insegnanti della scuola dell’infanzia. Nello scorso semestre 2015 sono stati formati 127 insegnanti, di cui 47 appartenenti alla comunità locale, e 80 rifugiati. Una delle scuole dell’infanzia, quella in Bunj, è gestita dal Jrs.

2) Sostegno psicosociale e sostegno ai gruppi vulnerabili
Vengono realizzati workshop di formazione per giovani, inerenti la crescita e lo sviluppo di abilità individuali che possono essere messe a servizio della comunità, e a tematiche di rilevanza sociale (come l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti).
Viene fornito un servizio di accompagnamento, che consiste in visite a domicilio per persone considerata estremamente vulnerabili (persone anziane e disabili). Spesso tali persone rimangono isolate, e hanno difficile accesso alle poche strutture sanitarie: in queste visite viene consegnato anche materiale di prima necessità, secondo le esigenze di queste persone.
Vengono organizzati e promossi appuntamenti e iniziative sportive, e attività ricreative con i rifugiati e con la comunità locale. Viene distribuito materiale per praticare sport.

3) Sostegno Pastorale
Il Jrs collabora con la parrocchia e con il parroco locale. Le attività vanno dalla celebrazione della Messa in distinte località della parrocchia, nella città di Bunj, nel campo rifugiati di Doro e in alcuni villaggi limitrofi, al Catechismo e alla preparazione ai Sacramenti per bambini, giovani e adulti.

Dove

Sudan del Sud

Periodo

Destinatari

I principali destinatari del progetto sono i giovani ma anche le persone più vulnerabili del campo di Maban. Magis e Jrs sono attenti a non creare disuguaglianze tra le comunità di rifugiati e la comunità locale, per cui le attività e proposte sono rivolte il più possibile a tutti per non creare tensioni.

Contributo

Contesto

Con lo scoppio dell’ultimo conflitto dal 2013, che vede fronteggiarsi in una guerra civile due fazioni, una fedele al presidente e l’altra in opposizione, tutti gli sforzi compiuti dal Paese nel sistema educativo si sono arrestati, soprattutto in aree remote come Maban, un distretto dello stato dell’Alto Nilo, situato nell’adiacenza del confine tra Sud Sudan e Sudan. Il distretto di Maban comprende alcuni villaggi e centri abitati, il più grande dei quali è Bunj, per una popolazione locale di circa 45.000 persone. Attorno ai villaggi sono situati 4 campi rifugiati, che accolgono 131.000 profughi Sudanesi provenienti dalla regione del Nilo Blu, con cui Maban confina. Oltre ai 131.000 rifugiati provenienti dal Sudan, Maban ospita anche circa 15.000 profughi provenienti dall’interno del Sud Sudan, che sono stati costretti ad abbandonare le proprie case e a spostarsi a causa della guerra. Diverse agenzie e organizzazioni non governative operano nella regione, in collaborazione con l’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Il Jesuit Refugee Service opera all’interno di questo scenario.    


Condividi il progetto