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MAGIS Diritti fondamentali Il nostro supporto a P. Stan Swami
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Il nostro supporto a P. Stan Swami

Justice for Stan

Padre Stan Swamy è stato arrestato lo scorso giovedì 8 ottobre 2020 dalla National Investigation Agency (NIA) in relazione all’indagine sulle violenze del 2018 nel villaggio di Bhima-Koregaon nel Maharashtra. E’ la settima persona arrestata nel caso Elgar Parishad  Bhima-Koregaon.

  1. Stan Swamy è un sacerdote gesuita e un attivista per i diritti tribali che vive in Jharkhand, dove ha lavorato per oltre cinque decenni su varie questioni relative alle comunità adivasi: sulla terra, sulle foreste e sui diritti dei lavoratori. Si è occupato anche della mancata attuazione dell’Allegato V della Costituzione, che prevede l’istituzione di un Consiglio Consultivo Tribale composto esclusivamente da membri della comunità adivasi e che agisce per la protezione, il benessere e lo sviluppo nello stato.

In una dichiarazione rilasciata due giorni prima che la NIA lo mettesse sotto custodia cautelare, Swamy ha detto di aver contestato l’arresto “indiscriminato” di migliaia di giovani adivasi e moolvasis, etichettati come “naxaliti”. Swamy aveva presentato una petizione all’Alta Corte contro lo Stato, chiedendo che tutti i prigionieri sotto processo fossero rilasciati con una cauzione personale e aveva spinto per un processo più rapido. Aveva anche richiesto inoltre la nomina di una commissione giudiziaria per indagare sulle ragioni dei ritardi nell’avvio del processo.

L’impegno di P. Swamy è caratterizzato anche dall’opposizione alla costituzione delle “banche fondiarie”, che libererebbero i terreni appartenenti alla comunità tribali dai vincoli preesistenti, al fine di essere concesse a piccole e grandi industrie. Con le sue dichiarazioni P. Swamy ha espresso il suo dissenso nei confronti di diverse politiche del governo e delle leggi in violazione della Costituzione.

Swamy è stato interrogato più volte dalla NIA, anche negli ultimi due mesi nella residenza dei gesuiti a Bagaicha. Sono state condotte perquisizioni nella sua stanza, dove la NIA rivendica di aver trovato prove e documenti presi da computer di P. Stan che dimostrano il suo collegamento con i maoisti. “Ho detto loro che si trattava di falsificazioni furtivamente inserite nel mio computer e li ho rinnegati”, dice P. Stan Swamy, che ha diversi problemi di salute ed è la persona più anziana a essere in custodia per il caso Koregaon-Bhima. Le organizzazioni della società civile, i Gesuiti in India e in tutto il mondo esprimono la loro solidarietà a P. Stan Swamy e per la causa cui ha dedicato la sua vita.

Chiediamo a tutti i sostenitori di P. Stan Swamy, ai tutti i nostri sostenitori, il supporto e una preghiera.

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