L’Associazione Arouse, associazione dei gesuiti e partner locale del MAGIS, accompagna bambini e giovani appartenenti alle comunità tribali di 20 villaggi perché possano migliorare la propria vita attraverso l’educazione e attraverso il recupero e la valorizzazione della cultura tribale e del legame con la natura.
I bambini ed i giovani sono invitati e sollecitati a frequentare stabilmente i Dhumkuriya, cioè i Centri Studio Tradizionali presenti in ogni villaggio (si tratta di sistemi educativi tradizionali, tribali). I Centri Studio, animati e gestiti da animatori/insegnanti locali appositamente formati, preparano i bambini ad affrontare le sfide dell’ambiente circostante e a sentirsi sicuri di sé e orgogliosi della propria identità tribale. Viene loro insegnato a rafforzare il legame con la terra per custodirla e proteggerla, ad entrare in comunione con la Madre Natura e a recuperare i valori ed i principi che sono stati tramandati dagli avi. I bambini saranno così stimolati ad interagire in modo paritario con gli altri bambini e con la società, senza provare vergogna per le proprie origini indigene. Saranno promossi ed organizzati percorsi di recupero delle tradizioni, incontri e workshop volti a maturate competenze educative formali, informali e professionali.
I Centri Studio diventano punto di riferimento per le famiglie Adivasi e luoghi d’incontro a valenza comunitaria. Tali sono considerati dalle comunità di villaggio e dai Gram Sabha (Consigli di villaggio), che ne prenderanno in carico la gestione. I Gram Sabha svolgeranno ruoli importanti: all’interno del villaggio saranno i depositari e i custodi delle Tradizioni Tribali, supporteranno gli Adivasi nella cura della natura e delle foreste e nella tutela della terra; assumeranno la titolarità e la gestione dei Centri Studio, che aiuteranno i bambini ad acquisire sicurezza e a proseguire gli studi. I Gram Sabha potranno inoltre attivarsi per accedere alle risorse messe a disposizione dal Governo per la gestione delle Balwadis/Anganwadis cioè gli asili nido e le scuole materne nei villaggi.
Le famiglie saranno maggiormente partecipi e si sentiranno più motivate e coinvolte nel percorso educativo dei bambini. Il numero di bambini tribali scolarizzati appartenenti alle comunità rurali aumenterà, riducendo il tasso di abbandono scolastico.

Dove

Lohardaga, Jharkhand, India

Periodo

Destinatari

I destinatari diretti del progetto sono 800 bambini e 400 giovani appartenenti alle comunità adivasi in 20 villaggi del distretto di Lohardaga. 1200 famiglie Adivasi daranno coinvolte nel progetto insieme ai membri dei Gram Sabha.

Contributo

Donatori privati

Contesto

L’Associazione Arouse si occupa di promuovere percorsi di crescita ed autonomia per bambini e giovani del distretto di Lohardaga nello Stato indiano del Jharkhand. Nelle zone rurali, dove vivono i tribali, il sistema educativo statale è carente: le scuole sono poche, la qualità dell’insegnamento è scarsa e gli insegnanti non sono presenti regolarmente.
Nella zona ci sono buone scuole private ma le tasse per l’iscrizione sono molto alte e quindi non accessibili alle famiglie Adivasi. Le scuole superiori non offrono adeguati insegnamenti tecnico-pratici o laboratori professionali.
Già tra i bambini delle elementari si riscontra un alto tasso di abbandono scolastico: circa il 30% non finisce la scuola elementare e si trova esposto al rischio di cadere nelle maglie del lavoro minorile. Molti giovani, a causa della forte disoccupazione, sono costretti a lasciare la propria famiglia per andare in cerca di lavoro. A volte la soluzione di migrare è una decisione forzata, dovuta alla perdita delle terre abitate per secoli dagli Adivasi, che vengono destinate a grandi progetti industriali.
Migrare verso altri Stati o verso le grandi città comporta non solo l’allontanamento dalla propria famiglia, ma talvolta anche la perdita della propria identità tribale. Infatti, una volta emigrati, spesso si vergognano delle proprie origini e abbandonano la propria lingua e la propria cultura con tutti i suoi rituali e le sue tradizioni ancestrali. Tutto ciò è accentuato anche dal processo di inculturazione sociale che indebolisce il legame degli Adivasi con la “Madre Natura” e con le foreste, con quella terra in cui vivono spiriti e avi.

 


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