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Lok Manch. La rete attiva anche nell’emergenza

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L’India che tutti noi conosciamo con i suoi colori vivaci, con gli odori speziati ed il brusio delle voci che proviene dai mercati vive, dal 24 marzo scorso, giorni nel silenzio e nell’attesa dovuta al lockdown. Il paese ha chiuso le frontiere esterne ed interne. Tutti mezzi di trasporto sono bloccati e non è possibile alcun tipo di spostamento. I luoghi di culto sono chiusi e non sono ammesse riunioni o incontri di alcun tipo, tutte le celebrazioni sono state annullate.

I servizi essenziali sono garantiti, ma in alcuni Stati è possibile uscire solo in determinati orari per comprare i beni di prima necessità. I venditori ambulanti devono avere dei pass rilasciati dalla polizia per vendere la merce. Molti lavoratori a giornata e dei settori non organizzati sono rimasti per strada senza soldi, senza cibo né un tetto sotto cui stare. Hanno lasciato le città per dirigersi verso i villaggi, una processione umana di decine di migliaia di persone che mette a rischio il lockdown e fa aumentare le probabilità del contagio.

Chi è rimasto nelle grandi città, vive in luoghi sovraffollati, in condizioni igieniche molto precarie dove mantenere il distanziamento è praticamente impossibile. Gli spazi sono condivisi, i servizi igienici in comune, luoghi in cui “stare in casa” significa rimanere tutti in un unico locale nella baracca, occupato da una famiglia di 4/5 persone. Inizia a mancare il cibo perché nessuno ha risparmi. Il numero dei casi di Covid-19 sta aumentando giornalmente, soprattutto nelle città; nei villaggi non c’è notizia di contagio e i contadini continuano a coltivare i campi che sono vicino casa ma non riescono più a vendere il sovrappiù e quindi, anche nelle aree rurali, si inizia ad intravedere la paura negli occhi della gente, la paura di non riuscire a sfamare la famiglia.

Lok Manch ha avviato da giorni campagne informative sul Covid-19. I leaders di comunità, animatori della Lok Manch, istruiscono la popolazione analfabeta sulle misure igieniche da adottare e sui comportamenti da adottare per evitare la diffusione del virus. I leaders di comunità indirizzano gli abitanti dei villaggi e degli slums verso gli aiuti umanitari previsti dal piano di emergenza indiano: 3 mesi di pensione anticipata per anziani, vedove e persone con disabilità, trasferimento fondi per le donne sole che rientravano nel programma del MNREGA per l’anno 2020 (lavori pubblici riservati ai poveri), messa a disposizione di dormitori gratuiti e distribuzione di pasti per i migranti che vivono nelle aree urbane. I leaders di comunità, inoltre, sono diventati il punti di riferimento anche per medici ed autorità civili, collaborano nell’identificazione di casi sospetti di contagio. La rete Lok Manch si sta mobilitando per il supporto alle comunità più povere ed emarginate e il messaggio che lancia a tutti in questo momento è di “rimanere a casa”.

Nel video vengono mostrate le attività che la Lok Manch realizza in favore delle comunità più vulnerabili dell’India

Puoi sostenere il progetto “Lok Manch” con una donazione

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