Lok Manch è una piattaforma di cento associazioni (50 legate alla Compagnia di Gesù e 50 di matrice laica) lavora per rendere effettivi i diritti garantiti dalla legge sulla sicurezza alimentare, per assicurare le borse di studio agli studenti dalit e delle comunità tribali, per migliorare i sistemi che garantiscono acqua potabile e servizi igienici.
Creata nell’aprile 2016, Lok Manch in questi mesi ha lavorato in modo intenso sul territorio, inizialmente guidando la popolazione a rivendicare i propri diritti e, successivamente, supportando iniziative organizzate direttamente dalla gente. «In realtà – spiegano i responsabili del network – è proprio questo l’obiettivo che ci proponiamo: sviluppare la capacità critica delle persone e sostenerle quando queste decidono di lavorare sul campo per migliorare le condizioni di vita delle comunità. Noi lavoriamo per il cambiamento. A volte, però, il cambiamento è scomodo e spesso le organizzazioni pubbliche ci ostacolano. Siamo però convinti che quanto stiamo facendo possa cambiare il futuro del mondo».
Il Magis sostiene l’attività di Lok Manch offrendo un aiuto economico per organizzare momenti di incontro e di formazione sia per i leader della rete sia per meeting e convegni pubblici.

Dove

New Delhi, Delhi, India

Periodo

Destinatari

I destinatari del progetto sono i dalit (la casta degli «intoccabili»), gli adivasi (le popolazioni tribali) le donne, le minoranze etniche, i poveri e le comunità emarginate che vivono nelle periferie urbane indiane.

Contributo

Contesto

In India vivono gli adivasi che sono l’eterogeneo insieme dei popoli aborigeni. Secondo il censimento del 2011 sono complessivamente 104 milioni cioè l’8,6% della popolazione indiana.  Tra la fine del 2° millennio a.C. e l’inizio del 1° queste popolazioni «vennero a contatto e si scontrarono» con le tribù arya che stavano invadendo il subcontinente indiano. Durante il XIX secolo numerosi si convertirono al cristianesimo. I gruppi tribali sono molto sensibili al degrado ecologico causato dalla modernizzazione. La silvicoltura commerciale e l’agricoltura intensiva hanno dimostrato di essere distruttive per le foreste che sono l’ambiente in cui per secoli hanno vissuto e dal quale hanno tratto sostentamento i tribali. Sempre in India, vivono i dalit che, invece, sono i fuori casta o 5a casta nel sistema sociale e religioso induista.  Il diffuso termine paria è il singolare della parola paraiyar che sono il gruppo etnico dalit più cospicuo nel Tamil Nadu. Ad essi erano demandate le attività connesse all’inizio della vita (ostetriche, dottori) e con la morte (macellaio, conciatore di pelli, giustiziere, crematore). Tradizionalmente venivano quindi discriminati e, sebbene nella Costituzione indiana siano previsti per loro diritti uguali a quelli degli altri cittadini, l’integrazione è ancora lontana dall’essere effettiva.


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