La Conferenza dei Provinciali dell’America Latina e dei Caraibi (Cpal), attraverso la Rete dei gesuiti con i migranti e il Jrs, ha lanciato risposte articolate di assistenza umanitaria degli sfollati venezuelani nelle regioni di confine. Nello specifico il progetto prevede aiuti concreti per mitigare l’impatto della crisi sulla popolazione fornendo di assistenza umanitaria e di emergenza ai confine tra Venezuela, Colombia e Brasile (cibo, attrezzature e trasporti), accompagnamento legale per la regolarizzazione del loro stato di immigrazione,  assistenza sanitaria e psicosociale alle fasce più vulnerabili (donne incinte, bambini senza vaccinazione, persone con malattie croniche), contrastare la crescente xenofobia della popolazione nei territori di accoglienza.

La Rete Xavier e, attraverso essa, il Magis ha risposto all’appello offrendo un contributo per l’assistenza degli sfollati.

Dove

Caracas, Distretto Capitale, Venezuela

Periodo

Destinatari

La popolazione venezuelana costretta a fuggire dal proprio Paese verso le nazioni confinanti a causa della profonda crisi politica, economica e sociale.

Contributo

Contesto

La crescente crisi interna che il Venezuela sta vivendo ha costretto dai tre ai quattro milioni di abitanti a lasciare le proprie abitazioni. Negli ultimi cinque anni c'è stato un grande flusso migratorio che da diverse regioni rurali e centri urbani venezuelani si è spostato prima verso le frontiere e, poi, verso altri Paesi dell'America Latina (Cile, Brasile, ecc.) che possono offrire condizioni di vita più decorosi. Questa ondata migratoria ha creato problemi nelle regioni di confine che sono diventate poli di insediamento dei venezuelani. Questi sfollati vivono in condizioni difficili. Mancano di cibo per la loro sussistenza immediata. Le popolazioni locali sono diffidenti nei loro confronti tanto che, a fronte del continuo arrivo di profughi la popolazione della frontiere, hanno atteggiamenti sempre più xenofobi che si manifestano in abusi continui.


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