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“Sanità Italia – Ciad”, i ministri ciadiani entusiasti del «progetto tra i più importanti per il Paese»

La cerimonia di presentazione del "Progetto Sanità Italia - Ciad", 9 marzo 2023

La formazione specialistica degli studenti come priorità assoluta per lo sviluppo dei sistemi sanitari destinati e desiderati dall’intera popolazione: operatori sanitari formati, resilienti ed efficienti sono la base da cui partire per alzare il livello della salute di qualità di un Paese che ha bisogno di progredire per il benessere della sua popolazione.

Siamo all’Università di N’Djamena, capitale del Ciad, teatro della recente cerimonia di avvio di uno dei progetti più importanti che il Paese abbia ospitato negli ultimi tempi: “Progetto Sanità Italia-Ciad: Formazione e Innovazione tecnologica”. Un piano di cooperazione basato sulla collaborazione tra diverse realtà a livello internazionale unite da un unico grande obiettivo: migliorare la salute degli abitanti del Ciad, che ancora oggi vive una situazione economica, sociale e sanitaria molto fragile, attraverso il doppio potenziamento delle competenze e delle infrastrutture.

Un auspicio e un desiderio espressi con chiarezza dal Ministro della Sanità Pubblica e della Prevenzione del Ciad, Abdelmadjib Abderahim, presente all’evento: «Le risorse umane sono la spina dorsale del sistema sanitario, perché il raggiungimento della copertura sanitaria universale in Ciad non può avvenire senza risorse umane altamente qualificate».

Al Ministro della Sanità Pubblica fanno eco le parole cariche di consapevolezza e fiducia di Tom Erdimi, Ministro per l’istruzione superiore, la ricerca scientifica e l’innovazione, anch’egli convinto che il livello di medicina specialistica nel Paese sia insufficiente a causa della mancanza prima di tutto delle scuole di specializzazione, ma fermamente convinto che sarà possibile, grazie ai partner italiani, formare nel medio termine un numero ragionevole di specialisti capaci di soddisfare le esigenze del Paese. «Sono lieto di questa iniziativa di formazione in chirurgia laparoscopica, che rappresenta la possibilità di disporre di una tecnologia avanzata che darà sollievo alla popolazione ciadiana» commenta. In particolare il Ministro Tom Erdimi accoglie con favore l’arrivo di una specializzazione come la gastroenterologia e il rafforzamento delle strutture formative esistenti, in particolare chirurgia e cardiologia. Sottolineando che il governo italiano ha concesso borse di studio a studenti ciadiani per studiare in Italia, prosegue: «Questo progetto è in linea con la politica del Ministero, faremo di tutto per il suo successo. Lavoreremo a stretto contatto con l’Università di Roma Tor Vergata, capace di fornirci non solo didattica ma anche supervisione pratica, indicazioni sulla tecnologia da utilizzare ed elementi di ricerca». Il Ministro conclude ringraziando i partner italiani: «Le nostre esigenze di formazione e ricerca sono immense e confidiamo nella disponibilità del governo italiano per uno sviluppo fruttuoso per il Ciad».

Alla base, una stretta e fondamentale collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata, che ha inviato lo scorso gennaio una delegazione per presentare il progetto alle autorità dell’Università di N’Djamena. La rete di supporto è resa ancora più vincente grazie alla presenza della Fondazione Magis presente in Ciad da diversi anni, dell’Istituto per i Sistemi Biologici (ISB) del Centro Nazionale Ricerche (CNR) e dell’Ufficio di Niamey dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics).

Il 9 marzo, dunque, data della cerimonia di avvio del progetto, è un giorno che da quest’anno sarà considerato memorabile per il Ciad, sancito anche dalle parole ufficiali pubblicate sul sito della Presidenza della Repubblica: «Si è svolta presso l’anfiteatro della Facoltà di Medicina la cerimonia di lancio del Progetto Italia-Ciad di Formazione Sanitaria e Innovazione Tecnologica. È stato il Ministro di Stato, Ministro dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione, Dr. Tom Erdimi, a presiedere la cerimonia alla presenza del suo collega per la Sanità Pubblica e la Prevenzione, Dr. Abdelmadjid Abderahim e diverse altre personalità. Questo progetto mira a formare gli studenti in diverse specialità».

Il giorno successivo, 10 marzo, il progetto è stato presentato e accolto con entusiasmo dal pubblico di studenti della Facoltà di Medicina del Complesso ospedaliero Le Bon Samaritain: saranno proprio questi studenti, insieme a quelli dell’Ospedale Universitario di Riferimento Nazionale, a raccogliere l’eredità dell’avvio di questo innovativo progetto che permetterà al Ciad di migliorare il suo Servizio Sanitario Nazionale.

Il progetto nello scorso mese di marzo è stato oggetto di diverse trasmissioni radiofoniche su Radio Vaticana, su Radio40web e su Rainbow Diversamente Radio, dove è intervenuto Vittorio Colizzi docente di Immunologia e Patologia all’Università di Roma Tor Vergata.

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