Il Centre de formation d’Education et d’Ecoute du Centre Catholique Universitaire (CIEE – CCU) di Bangui, gestito dai padri gesuiti e con cui il MAGIS collabora dal 2015, offre programmi di accompagnamento sociale e spirituale rivolti a giovani compresi in una fascia di età tra i 18 e i 35. Attraverso attività di formazione, sensibilizzazione e accompagnamento promuove il loro sviluppo integrale e l’adozione di comportamenti sessualmente maturi al fine di contrastare la diffusione dell’Hiv/Aids e di altre malattie. Oltre alla sensibilizzazione diretta, il Centro organizza anche percorsi di formazione per animatori “peer to peer” rivolti a 150 giovani affinché diventino responsabili e consapevoli e in grado di influenzare i comportamenti dei loro coetanei attraverso dinamiche relazionali di gruppo, che permettono un’educazione reciproca. I 150 giovani ricevono una formazione specifica affettivo-sessuale, sia su aspetti sanitari che psico-sociali. A ciò sarà aggiunta anche la formazione spirituale.

Il Centro promuove anche campagne di sensibilizzazione e prevenzione su Hiv, consulenze sullo screening sierologico per i giovani che lo frequentano, garantendo anche l’opportunità di fare gratuitamente i test di screening per Hiv a circa 2000 studenti. Ogni anno viene organizzata la Giornata mondiale contro hiv/Aids. Il Centro è frequentato da migliaia di giovani che rappresentano il presente e il futuro di un paese che ha estremo bisogno di pace e riconciliazione.

 

Dove

Bangui, Repubblica Centrafricana

Periodo

Destinatari

  • 150 giovani che diventeranno animatori formati per sensibilizzare altri giovani
  • 2000 studenti che beneficeranno dello screening HIV

Contributo

Donatori privati

Contesto

Nella Repubblica Centrafricana l’Hiv-Aids è ancora un’emergenza. Il Governo ha previsto una Strategia nazionale per il periodo 2016-2020 e un piano di monitoraggio ma la sfida è grande nonostante la collaborazione di diverse agenzie internazionali come l’UNAIDS, utili a favorire l’accesso alla terapia antiretrovirale promossa dall’OMS optando per l’approccio “screening e trattamento”. La diffusione del virus è favorita dalla situazione di instabilità politica e sociale causata dalla guerra civile, ma anche dalla scarsa conoscenza dei metodi di prevenzione e dalla ridotta consapevolezza del valore della sessualità.


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