Gesuiti
Fondazione Magis ets
Opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea dei gesuiti
MAGIS Educazione Scuola Famiglia Agricola di Morros
Brasile,

Scuola Famiglia Agricola di Morros

prodotti orto EFA

Visitiamo l’EFA – Scuola Famiglia Agricola – di Morros con gli occhi di Claudio, fratello di Padre Luigi Muraro, gesuita missionario italiano da moltissimi anni in Brasile. “Se ben ricordo questa è la terza volta che mi reco alla scuola agricola familiare di Morros (EFA a partire da qui). Anche questa volta l’occasione mi è stata data da un viaggio in Brasile per motivi familiari. Sono stato qualche giorno a casa della nipotina a Manaus, Amazonas, circa un mese presso la scuola, nello stato del Maranhao e alla fine tre giorni da mio fratello a Teresina, Piauì. Dirò innanzitutto che mio fratello Gigi, padre Luis in Brasile, è in buona salute ed ottima forma; ha celebrato in questi giorni i suoi 50 anni di sacerdozio, festeggiato presso le varie parrocchie della zona di Morros dove negli anni ’70 e ’80 aveva passato anni importanti della sua missione.

Perché questa scuola? EFA è una scuola destinata alla formazione di tecnici agricoli, una scuola tecnico-professionale. I programmi di insegnamento comprendono una parte di cultura generale con portoghese, storia, geografia, filosofia, inglese, matematica, fisica-chimica, difesa dell’ambiente, arte, diritti dei lavoratori ed una parte tecnica con agronomia, zootecnia e piscicoltura secondo criteri rispettosi dell’ambiente e del Pianeta…Frequentano la scuola studenti dei due sessi generalmente tra i 14 e i 18 anni provenienti da famiglie tradizionali dell’ambiente rurale, brave ragazze e bravi ragazzi gentili ed educati. Attualmente sono una quarantina divisi in due turni che si alternano, primo e secondo anno un turno, terzo e quarto anno il secondo turno. Per due settimane gli uni sono a scuola, dove mangiano e dormono, mentre gli altri rimangono presso la famiglia sperimentando e applicando quanto appreso a scuola. Lo scopo di questa scuola è evitare lo spopolamento del medio rurale valorizzando il lavoro agricolo, i terreni, la piccola proprietà e la cultura rurale in generale. Il pericolo che corrono queste popolazioni rurali è che le grandi corporazioni agro-alimentari del Sud del Brasile o le multinazionali comprino a prezzi stracciati i terreni per impiantarvi monocolture industriali cacciando nelle periferie delle grandi città chi vi abita. Tradizionalmente nella regione di Morros si è praticata un’agricoltura povera basata sulla mandioca e sulla pratica della queimada: si brucia la boscaglia e si pianta mandioca. Una volta raccolta si lascia ricrescere la vegetazione spontanea per ridare fertilità al terreno e dopo cinque o più anni si ricomincia da capo. La queimada con gli incendi che a volte sfuggono di mano e avanzano per kilometri rappresenta uno spreco di territorio, di preziosa materia organica ed impedisce la ricrescita dell’originale foresta litoranea.

Scopo della scuola è insegnare pratiche agricole più produttive e più rispettose dell’ambiente, pacciamatura (copertura del terreno con uno strato di resti vegetali morti che poco a poco rilasciano sostanze nutritive) e sovescio (interramento di una coltura fertilizzante, spesso di una leguminosa). Di anno in anno la scuola nel suo insieme si presenta meglio, più ordinata, pulita-, elegante. Le piante , i fiori delle aiuole sono curati e non si vedono più immondizie. Gli edifici sono disposti attorno ad un’area coperta multifunzionale aperta su tutti i lati. A destra, guardando da dove si arriva, c’è l’edificio che ospita la segreteria e la biblioteca con televisore, di fronte le tre aule con alla loro destra la cucina, mentre alla loro sinistra c’è un piccolo dormitorio per i maschi e i bagni. A sinistra dell’area multifunzionale c’è il dormitorio e bagni/docce femminili. Adiacente a questi, con entrata sul lato opposto c’è un altro dormitorio maschile più grande dell’altro con bagni e docce.

La cucina ha urgente bisogno di restauro. Si dovrebbe piastrellare le pareti almeno fino a due metri dal suolo (che pure dovrebbe avere un pavimento in ceramica o gres). Si cucina su fuoco di legna con un’istallazione rudimentale. L’acqua è pompata dal sottosuolo ed alimenta un serbatoio posto su un rilievo adiacente alla scuola. E’ la stessa che viene utilizzata per l’irrigazione dell’orto. C’è un apparecchio che rinfresca e filtra l’acqua destinata al consumo. L’impianto di distribuzione dell’acqua è piuttosto precario con tubi in pvc. Anche l’impianto elettrico lascia a desiderare con fili che corrono sotto i tetti. I pavimenti sono tutti in cemento, i muri in mattoni forati a riempire una struttura in cemento armato. Sono intonacati e dipinti. A meno di cento metri dalla scuola si trova un edificio agricolo che ospita il garage del trattorino (un motocultore di 10 cv) a cui è stato messo un cancello fatto fare or ora con i vostri soldi (lo stesso fabbro ha messo anche un’inferriata alla finestra della cucina). A lato del garage il pollaio, diviso in tre sezioni: pulcini, polli, galline ovaiole con recinto di protezione sotto grandi alberi. Per l’alimentazione degli alunni si dovrebbero prendere ogni mese un centinaio di pulcini e relativo mangime.
All’ombra di grandi alberi si allevano una decina di maiali in recinti fatti con palizzate. Purtroppo più di una volta si sono verificati furti di polli, galline e recentemente anche di una porca. La scuola, d’una o d’altra maniera è sempre vigilata, ci sono cani, ma il pollaio è lontano. Ho visto un cucciolo di cane e mi hanno detto che sarà il custode del pollaio. Completano il parco animali qualche anitra muta e due vasche per la piscicoltura.

Il personale. EFA è una cooperativa di insegnanti, lavoratori, alunni maggiorenni o genitori di alunni. Fondatrice e anima della scuola è suor Rita, 74 anni, cappuccina/francescana, originaria di Imperatriz-Maranhao, collaboratrice di mio fratello durante gli anni ’70 e ’80 quando a Morros si lottava per un’amministrazione pulita. Vive a Morros, al “Patronato”, un antico convento, proprietà dell’ordine, divenuto una specie di centro sociale, dove mi alloggio quando sono là e dove sarete ben accolti se un giorno andrete là. Si vive nella sobrietà e si collabora. Salariata dallo Stato come insegnante di matematica, in realtà è l’autorità morale della scuola, è a lei che i fornitori fanno fiducia e credito. Se manca un insegnante è lei che supplisce. E’ un esempio di tolleranza e apertura mentale. Comparte il suo salario con un’altra cappuccina irma (suor) Cireny di Sao Luis, psicologa, che due volte al mese è presente allo sportello di ascolto della scuola.

Il campo. Proprietà della scuola è un rettangolo di terreno boscoso di 1000 m (lungo la MA402 entrata al km 8) per 610 m di larghezza, sulla sinistra andando da Morros a Barreirinhas. Gli edifici e l’entrata sono sull’estremità dalla parte di Barreirinhas. Si tratta di antiche dune con qualche emergenza rocciosa (la scuola poggia su uno di questi affioramenti). Il terreno è quindi ondulato con zone che durante la stagione delle piogge (corrisponde al nostro inverno) si allagano con l’alzarsi della falda acquifera. Il suolo è sabbioso, facile da lavorare, con poca capacità di ritenzione dell’acqua, ma, data la presenza di una falda poco profonda, un impianto di irrigazione e con piogge anche durante la stagione cosiddetta secca, questo non costituisce un limite. E’ un suolo che per mantenere fertilità ha bisogno di continui apporti di materia organica. La parte coltivata rappresenta poco più che un ettaro su 61 totali. Nelle fioriere il terreno contiene humus, sul cortile l’humus è sparito, è sabbia. L’assunzione di Sebastiao, tecnico formatosi in EFA e perfezionatosi presso un’azienda agricola, ha dato dignità al campo agricolo della scuola. Vi si coltivano ortaggi vari in una zona ombreggiata con teli, banani, mamao (papaya), ananas, batata o patata dolce, pomodoro, mais, mandioca (manihot esculenta), maracujà su pergole come le nostre viti. Crescono vicino alla scuola, senza bisogno di cure, parecchi alberi di mango ed altri frutti spontanei. Protetto da teli è il vivaio per la semina e produzione di piantine da trapianto.

Il sogno? che l’EFA possa diventare una scuola-azienda pilota per colture su suolo sabbioso in ambiente tropicale, rispettosa dell’ambiente e del Pianeta, che non utilizza energia da combustibili fossili, che favorisce il recupero dell’antica e maestosa foresta litoranea….laddove prima si praticava la queimada”.

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