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MAGIS Diritti fondamentali Situazione Covid-19 a Mongo
Ciad,

Situazione Covid-19 a Mongo

orti ciad

Secondo le notizie ufficiali, il virus è entrato solo una decina di giorni fa in Ciad tramite un cittadino marocchino e, ad oggi, ci sarebbero ancora pochi contagi. Comunque appena uscita la notizia, il governo ha emanato un decreto che sostanzialmente ordina la chiusura delle scuole, bar e luoghi di ritrovo; nelle moschee e nelle chiese i fedeli non devono superare la cinquantina; tutti i trasporti in comune sono bloccati.

Possono comunque viaggiare le automobili private, i mercati giornalieri restano aperti come tutte le altre attività lavorative che non comportano concentrazione di persone. Immediatamente i vescovi hanno sostenendo le misure governative e dando una serie di direttive e di consigli pratici che vanno dalla preghiera in famiglia a lavarsi le mani col sapone, ad abbandonare la comunione in bocca, di dar la mano ecc.

Nelle città sono seguite le indicazioni governative ma nelle campagne, con la gran parte della popolazione analfabeta e grandi difficoltà economiche, l’adattamento è più complesso. Una cosa accomuna le città e le campagne: il sistema sanitario non è assolutamente all’altezza di affrontare un simile flagello.

Misure a livello pastorale nella Prefettura di Mongo:

  • Non potendo più celebrare le Sante Messe per tutti i fedeli, è stata incoraggiata la preghiera e il rosario in famiglia e le visite in chiesa a piccoli gruppetti.
  • Sono stati elaborati dei sussidi scritti in lingua locale per sostenere la fede delle famiglie e delle persone, novene adattate alla situazione, la storia della nostra Santa Giuseppina Bakhita, la vita di catechisti eroici, ecc.
  • Si è creato un gruppo di scambio di documenti utili attraverso i social ormai comunemente usati da studenti e professori.

Misure adottate per i progetti di  sviluppo:

  • Produzione di varechina tramite gli impianti “Dario-Ferro” inviatici da Fraternità Missionaria ai tempi del colera. Questi impianti, molto semplici, sono costruiti con tubi di plastica contenenti 3 litri di acqua salata; mediante l’elettrolisi si libera il cloro, costituente del sale. Poi, con un pannello solare, si ottiene il prodotto usato come disinfettante nei dispensari, nelle biblioteche, nei luoghi pubblici.
  • Avendo già concluso il ciclo di formazione agricola con più di 3 mila agricoltori partecipanti, in questo momento non c’è bisogno di riunire le persone, si incontrano soltanto i responsabili delle varie banche dei cereali per sensibilizzarli al problema del coronavirus.
  • Produzione e vendita di aratri coi fabbri locali. Grazie alla presenza di fratel Rusconi, si è organizzata la formazione di 5 fabbri locali, provvisti di saldatrici elettriche, per la produzione di ogni tipo di attrezzatura agricola a trazione animale, aratri ed erpici per buoi, per cavalli e asini ecc. Sono già stati prodotti 350 esemplari e si pensa di arrivare al 900-1000 se le domande di acquisto continuano con lo stesso ritmo.
  • Appoggio ai gruppi di donne che coltivano gli orti comunitari. Questo tipo di attività non si ferma e si continua ad offrire loro: materiale (innaffiatoi, carriole, zappe…) per i gruppi che hanno già un pozzo e il recinto metallico dell’orto; installazione del recinto metallico per i gruppi che hanno solo il pozzo; costruzione di pozzi per i gruppi di donne che hanno solo l’orto.
  • Lotta contro la desertificazione: concorso di piantagione degli alberi per i bambini e cucine economiche per le mamme. I bambini, per innaffiare e proteggere gli alberelli che ricevono a scuola e al catechismo, hanno bisogno dell’assistenza paziente delle loro mamme. Per questo abbiamo si sono abbinati due progetti: quando si dà il premio in ogni villaggio ai migliori alberi dei bambini, nello stesso tempo, si dà in premio alle rispettive mamme una piccola cucina in ferro per risparmiare la legna.

Eccovi dunque succintamente il nostro modo di reagire al coronavirus, mentre ci auguriamo di tutto cuore che rallenti la sua stretta in Europa e che qui nei tropici sia ricacciato dal calore che ora è salito a 44 gradi all’ombra…
Con affetto e riconoscenza a tutti voi, 

P. Franco Martellozzo SJ

 

Estratto da AuraItalia – Mongo Newsletter n. 14

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