Dal 2009, il Magis collabora con il Jesuit Social Centre di Galle in un articolato progetto per il sostegno, la promozione e la formazione di gruppi di mutuo aiuto composti da donne vedove. Con un piccolo sussidio economico, si aiuta la mamma-vedova a contrastare la situazione temporanea di bisogno, permettendole di provvedere all’alimentazione, alla cura della salute, all’istruzione dei figli e ai piccoli lavori di manutenzione per rendere salubri gli ambienti domestici. Grazie a questo contributo, le vedove possono organizzarsi in gruppi di sostegno e di microcredito e avviare piccoli progetti di auto-impiego.
Il progetto ha fin da subito ottenuto ottimi risultati e così si è diffuso in diverse zone e regioni dello Sri Lanka coinvolgendo oltre 300 vedove “sotto la soglia della povertà”, sostenute con indennità mensili da utilizzare per la scolarizzazione dei figli, il mantenimento dei nuclei familiari, l’avvio di attività agricole e di auto-impiego, la risistemazione delle case.

Il progetto sostiene:

– l’autonomia economica delle vedove attraverso l’avvio di attività generatrici di reddito in campo agricolo e/o commerciale

    • Sono stati raccolti i dati presso l’Ufficio Governativo Locale sulle famiglie che nelle Divisioni di Karandeniya, Weliwitiya-Divitura e Baddegama hanno come capofamiglia una vedova; sono stati visitati i nuclei familiari per selezionare quelli con figli minorenni che sono circa 300. Questa visita casa per casa, in zone impervie collinari, è stata eseguita dal Direttore e dal Responsabile Amministrativo del Jesuit Social Centre con la collaborazione di 5 educatrici.
    • Ogni vedova, risultante sotto la soglia della povertà e con figli minorenni è stata inserita nell’iniziativa. Dal II semestre sono iniziati gli incontri di Formazione mensili a Galle, cui le donne partecipano in gruppi da 50; nel corso di questi incontri sono informate dei contenuti del Progetto, possono conoscere altre beneficiarie, organizzarsi in gruppetti di 8-10, scambiare esperienze e sostenersi, acquistare fiducia in se stesse. Saranno, inoltre, progressivamente formate a gestire la propria cassa familiare e a costituire e gestire piccole casse comuni.
    • Nel corso delle visite periodiche che gli operatori effettuano presso ogni famiglia, vengono elaborati, insieme alle donne, microprogetti personalizzati per lo sviluppo di attività generatrici di reddito contribuendo al loro avvio; caso per caso, si valutano anche le migliorie da apportare alle abitazioni, in modo da rendere più salubri e sicure le condizioni di vita delle famiglie beneficiarie.

– la scolarizzazione e l’accesso ad attività ludiche, ricreative e sportive dei figli delle vedove

    • l’iniziativa in corso intende promuovere la loro formazione scolastica dei figli delle vedove anche attraverso borse di studio della durata di un anno. Sono inoltre promosse ed incoraggiate le capacità che alcuni ragazzi dimostrano di avere in ambito artistico, musicale e sportivo, acquistando loro i relativi strumenti musicali e attrezzature.

Con le donne si organizzano incontri e gruppi di lavoro sulla loro formazione personale: vengono spronate a riflettere sui mezzi e gli strumenti a loro disposizione aiutandole a proporre soluzioni per migliorare la loro situazione economica e sociale.

 

Dove

Galle, Sri Lanka

Periodo e stato del progetto

— Concluso

Destinatari

Le vedove dello Sri Lanka che, al momento della perdita del marito, vengono emarginate socialmente ed economicamente

Contributo

Il progetto è realizzato con il contributo dei donatori privati e della Conferenza Episcopale Italiana

Contesto

In un quadro economico e sociale disagiato come quello dello Sri Lanka, la donna gioca un ruolo marginale e, in linea di massima, il suo compito si limita ai soli lavori domestici. La sua condizione peggiora drasticamente in caso di morte del marito. Esse vivevano praticamente senza reddito, in “casupole” isolate, spesso prive di un tetto stabile, infissi solidi, servizi igienici, acqua potabile. Spesso non sono in grado di andare a cercare lavoro perché hanno bambini troppo piccoli; di conseguenza poche risorse per l’alimentazione, la scolarizzazione, la cura dei figli e la manutenzione della casa. I familiari non le possono sostenere poiché anch’essi poveri o lontani. I bambini non possono frequentare le scuole sia per le spese di iscrizione, sia per mancanza di abiti o scarpe adeguate. Spesso soffrono di malnutrizione, si ammalano con facilità anche per le condizioni insalubri delle abitazioni. Si instaurava così un circolo vizioso che mantiene le donne e i loro figli in una grave condizione di povertà, rendendoli vulnerabili ed esposti ad abusi e sfruttamento.

 


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